COMUNICATO STAMPA

Il sindaco Procaccini passa all'offensiva sulla vicenda del ponte sul fiume Sisto e invia una diffida alla Provincia di Latina per l'esecuzione dei lavori di ricostruzione della struttura. In caso di inadempienza da parte dell'Ente Provinciale, infatti, provvederà il Comune di Terracina a realizzare l'opera rivalendosi poi sulla Provincia. In sintesi è questo il contenuto della missiva che Nicola Procaccini ha inviato il 21 marzo al Presidente Bernasconi, un'iniziativa finalizzata a sbloccare il pantano in cui si è arenata la vicenda. "C'è una parte della nostra città che dal maggio dello scorso anno è quasi completamente isolata dal resto del territorio del Comune. È intollerabile che a migliaia di nostri concittadini sia impedito di svolgere attività economiche, sia imposto di vivere la normale quotidianità con enormi difficoltà e di temere l'impossibilità di ricevere soccorsi in caso di necessità. Abbiamo dimostrato grande disponibilità in questi mesi a trovare soluzioni celeri e condivise con la Provincia, ente responsabile del ponte, ma ad oggi, nonostante le promesse di una soluzione almeno provvisoria, siamo ancora al punto di partenza. Le questioni burocratiche, per quanto importanti, non possono tenere in ostaggio migliaia di terracinesi e di sanfeliciani. Il nostro territorio, già fortemente penalizzato da una serie di circostanze riguardanti la viabilità che cominciano ad avere il sapore amaro dell'isolamento e che patisce forse più di altri la crisi economica, non può pagare anche questo altro altissimo prezzo. La scorsa estate fu notevolmente penalizzata dal punto di vista turistico a causa di questa vicenda, ora si sta approssimando la nuova stagione e non abbiamo intenzione di condannare i residenti e l'economia della zona ad un'altra primavera ed estate senza turismo. Giova ricordare che la Procura della Repubblica di Latina ha aperto un'indagine sui motivi e le modalità di abbattimento del ponte, a testimonianza del fatto che le perplessità non erano solo nostre. La mia diffida, che non è un atto di guerra nei confronti della Provincia, ma la difesa dei miei concittadini, poggia le basi sull'articolo 54 del TUEELL il quale prevede il potere del sindaco di agire nella qualità di Ufficiale di governo al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Anche il decreto 5 agosto 2008 del ministero degli Interni ritiene legittimo l'intervento del Sindaco per prevenire e contrastare le situazioni che impediscono la fruibilità del patrimonio pubblico, lo scadimento della qualità urbana, le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o creino pregiudizi alla pubblica incolumità. Mesi fa demmo la disponibilità a compartecipare alle spese di ricostruzione, ora siamo pronti a caricarci per intero l'onere, con l'intenzione di rivalerci sulla Provincia ". Patrizio Avelli, consigliere provinciale oltre che comunale completa il pensiero del sindaco: "Abbiamo immediatamente cercato di trovare una soluzione rapida alla vicenda che appariva grave sin dalle primissime battute. Abbiamo proposto e vagliato soluzioni sempre con la massima disponibilità, purché si facesse in fretta. Dopo 10 mesi nulla è accaduto e questa inerzia è fortemente dannosa sia per i residenti del luogo sia per l'intera città. Facendo parte di entrambe le assemblee dei due enti, conosco e comprendo tanto le difficoltà quanto le necessità di entrambi, ma le esigenze dei cittadini hanno la priorità assoluta e ora non si può più aspettare". Anche Maurizio Casabona, consigliere comunale della maggioranza che sostiene il sindaco Procaccini interviene nel dibattito: "Risiedo in prossimità del Sisto e vivo quotidianamente le enormi difficoltà con cui devono confrontarsi i residenti. Sostengo con decisione e apprezzamento l'iniziativa del sindaco perché da' una risposta concreta alle necessità di cittadini fortemente provati ed esasperati. Quando le istituzioni preposte latitano, se la legge offre una possibilità di azione, è giusto percorrerla in favore della gente comune che affronta sacrifici quotidiani".