Slitta ancora la decisione del Consiglio di Stato sul ricorso che tiene in bilico l'assegnazione dell'appalto per la realizzazione dell'autostrada Roma-Latina.
Nell'ultima udienza, quella del 19 aprile, infatti bisognava analizzare la relazione sulla congruità del reperimento delle risorse di parte privata; ma la nota non è stata consegnata per incompatibilità sollevate dal consulente incaricato, ossia il capo Dipartimento della Vigilanza di Bankitalia, il quale già ad inizio aprile aveva fatto sapere che c'erano dei motivi ostatitivi. Adesso la stessa relazione potrebbe essere redatta da altri funzionari dell'istituto e ad ogni modo la prossima udienza del processo in piedi davanti al Consiglio di Stato è fissata per il 26 luglio, con termine ultimo per il deposito della relazione stabilito per il 15 giugno. E' evidente l'impatto che questo rinvio può avere sui tempi di avvio dei lavori dell'autostrada, una delle opere più attese di sempre nel centro Italia e considerata indispensabile per migliorare il collegamento tra Latina e Roma.
L'oggetto del ricorso d'appello presentato dal gruppo Salini-Impregilo è uno dei punti previsti dal bando, ossia il reperimento dei fondi privati sul totale dei 2,7miliardi di euro previsti per la costruzione della nuova strada. L'opera è stata assegnata al Consorzio Sis, un gruppo di cui fanno parte imprese italiane e spagnole e in specie Sacyr Construccìon, Sipal e Inc; mentre del gruppo che punta all'annullamento degli atti di assegnazione fanno parte Salini Impregilo, Astaldi, Pizzarotti, Ghella. In primo grado il ricorso era stato respinto dal Tribunale amministrativo del Lazio ma la Salini ha impugnato il verdetto in secondo grado, ribadendo i motivi di illegittimità già analizzati dal Tar, ossia, appunto la regolarità del finanziamento privato. Il Consiglio di Stato, vista la particolare delicatezza della materia finanziaria e visto l'importo in ballo, aveva quindi chiesto il parere del Capo Dipartimento Vigilanza di Bankitalia il quale ha detto di non potersi pronunciare e indicato una terza via, ossia il coinvolgimento di altri dirigenti.
Ecco cosa aveva scritto il dirigente incaricato a supporto della incompatibilità: «E' stato rilevato che il ruolo di presidente della società Autostrade del Lazio, che è parte nel giudizio in qualità di committente dei lavori, è stato ricoperto dall'avvocato Raffaele Stajano, sino al 2010 dipendente di Banca d'Italia in qualità di addetto al corpo ispettivo del Dipartimento di vigilanza. Tale circostanza potrebbe costituire una ragione ostativa allo svolgimento dell'incarico». Il primo progetto della Roma-Latina è del 2005 e per realizzarlo era stata creata una società regionale ad hoc, l'Arcea, la quale ha speso circa 40 milioni di euro per la progettazione senza che l'autostrada sia stata avviata. Uno scandalo su cui ha indagato e si è pronunciata la Corte dei Conti, dovendo peraltro riconoscere l'intervenuta prescrizione a carico di tutti i politici che guidarono quella stagione.
Il caso
Autostrada Roma-Latina, altro rinvio del Consiglio di Stato sul progetto
Latina - Il parere chiesto dal Consiglio di Stato per valutare la congruità dei fondi privati verrà depositato il 15 giugno, dunque ci vorrà almeno luglio per la decisione