«La Provincia non ha dato il benestare a nessun cambio di progetto, abbiamo solo preso atto di quanto comunicatoci dal Comune di Latina». Giovanni Bernasconi, vicepresidente della Provincia e per questo presidente facente funzioni dell'ente, prova a fare chiarezza, dal punto di vista amministrativo, su quanto sta avvenendo rispetto alla delicata questione del centro di alta diagnostica. Secondo Bernasconi «l'unica cosa importante per la Provincia è non subire un danno da questa vicenda. Per questo alla comunicazione arrivata dal sindaco di Latina ho replicato con la richiesta di avere indietro gli 800 mila euro investiti». Tema ribadito anche durante gli incontri tecnici con gli altri soggetti coinvolti, come Asl, Fondazione e Università.
Quello proposto dal Comune di Latina è un altro progetto, che azzera quello di partenza per avviarne uno ex novo. Ed è su questo, sugli atti, che Bernasconi ha preso posizione. «Io ho semplicemente risposto a una nota del Comune capoluogo che informava l'ente di via Costa della decisione di rimodulare il progetto dell'alta diagnostica. E come tale ho preso atto della comunicazione». Secondo Bernasconi ora «è necessario un altro protocollo d'intesa, che annulli il precedente e che riscriva il progetto, escludendo la Provincia ma garantendo ad essa il recupero degli 800 mila euro investiti a suo tempo».
Insomma via Costa ha preso atto che il progetto è stato azzerato dal Comune, che intende sottoscrivere un diverso protocollo d'intesa con i soggetti coinvolti. Tra questi, secondo Bernasconi, non può esserci la Provincia. «Noi non entriamo nel merito, abbiamo solo richiesto di essere risarciti così da non arrecare un danno alle casse dell'ente. Credo che chiunque da lunedì sarà al mio posto non potrà fare scelte diverse». Per Bernasconi, dunque, la Provincia «non ha più il ruolo che aveva nel progetto originario, non può secondo i dettami della Delrio essere determinante per questo progetto. Dunque a questo punto sarebbe meglio restare fuori, lasciando che il protocollo lo siglino il Comune e gli altri enti interessati».
Una posizione che ovviamente potrebbe cambiare se il prossimo presidente decidesse altrimenti. Ieri, ad esempio, Carlo Medici ha detto che «l'alta diagnostica è un progetto importante non solo per Latina ma per l'intero territorio. Dunque la Provincia non può restarne fuori». In che modo e con quale ruolo, però, è tutto da decidere.