È un attacco frontale e senza esclusione di colpi, quello che Altroconsumo ha lanciato al gruppo Poste Italiane spa. Al centro della diatriba il nuovo spot della società per azioni, che secondo l'associazione non farebbe altro che «ingannare i risparmiatori» con false promesse e messaggi promozionali tutt'altro che affidabili, tanto da giustificare una segnalazione all'Antitrust.
Lo spot in questione riguarda i buoni e i libretti di risparmio di Poste Italiane. Nel messaggio, infatti, la società parla di strumenti «ottimi per ogni investimento», di «denaro non bloccato ma sempre disponibile» e di risparmi che «non perdono valore, ma crescono nel tempo».
Sono proprio questi i tre passaggi fondamentali su cui si basa l'accusa di Altroconsumo. L'associazione parte dal concetto, secondo cui, il libretto è «ottimo per ogni investimento», quando in realtà «il tasso nominale annuo di un libretto ordinario è dello 0,01% lordo; è colpito da ritenuta fiscale del 26% e da un'imposta di bollo annua di 34,20 euro se la giacenza media supera i 5000 euro. Dunque il tasso netto è dello 0,0074%, di fatto nullo».
Si passa poi al «denaro sempre disponibile», una frase considerata "ingiusta" in quanto si omette che «se si decide di rimborsare i buoni prima di un certo periodo dalla sottoscrizione non sono previsti interessi. Un'enorme limitazione dato che si scelgono i buoni per avere un interesse, anche perché gli oneri fiscali possono ridurre il capitale investito».
Infine c'è il caso del «capitale che cresce nel tempo»: una frase scorretta per Altroconsumo, poiché non viene specificato che, se si tiene conto degli oneri fiscali, la citata crescita non esiste.
Tutto questo è stato riportato nero su bianco nella denuncia all'Agcom: «Nel video pubblicitario in caratteri minuscoli c'è anche scritto salvo oneri di natura fiscale che però incidono enormemente sul rendimento dei prodotti postali e che possono anche portare ad una perdita di valore. Per esempio, lasciando sul libretto ordinario 6000 euro per 5 anni, ipotizzando il tasso netto dello 0,0074% e il bollo di 34,20 euro (applicato se la giacenza media annua è superiore ai 5000 euro), dopo 5 anni ci saranno 5831,20 euro con una perdita di ben 168 euro».