Passo indietro degli organizzatori del Terracina Book Festival su Adriano Sofri. L'ex leader di Lotta continua non sarà in città il 2 settembre, a presentare il suo saggio su Kafka. A confermarlo nella serata di ieri, gli organizzatori Massimo Lerose e Andrea Giannasi che hanno voluto tenere lontano il festival e la città dalle «prime pagine dei giornali per un grave atto di censura o peggio ancora di selvaggia chiusura al pluralismo democratico». Dedicheranno momenti alla libertà d'espressione durante il festival e precisano: «Se facciamo un passo indietro lo facciamo dunque per salvaguardare la parte buona di Terracina, quella che legge, si informa, fa cultura e crede ancora in un domani democratico», dicono.

Non poteva esserci soluzione peggiore di quella adottata dagli organizzatori del Terracina Book Festival, soprattutto dopo la presa di posizione del sindaco Procaccini, che a quelli che si opponevano alla presenza di Adriano Sofri sul palco della kermesse aveva risposto che la città di Terracina è libera di ospitare chiunque, anche coloro dei quali non si condividono le idee. Adriano Sofri non verrà al Terracina Book Festival, ma non perché lo abbia deciso lui. Così ha voluto l'organizzatore della rassegna culturale, spinto dal vento delle polemiche alimentate dal leghista Zicchieri e da qualche estremista di destra, venendo così meno al senso più autentico di una manifestazione culturale, che dovrebbe essere sempre e comunque quello della riaffermazione della libertà di pensiero e di parola all'interno di un confronto sul piano del rispetto e della parità.
Tradire quello spirito equivale a destituire di senso e di valore l'intero festival del libro: meglio avrebbe fatto l'organizzatore a rinunciare alla rassegna piuttosto che epurarne uno degli invitati, peraltro uno degli intellettuali più brillanti del momento, autore di un fortunato saggio in forma di romanzo su Franz Kafka e la sua Metamorfosi.
Giunto alla sua nona edizione, il Terracina Book Festival dimostra in questo modo di non meritare il diritto alla sopravvivenza, non fosse altro che il suo ideatore e organizzatore, l'editore Massimo Lerose, non ha avuto il carattere per resistere a qualche critica, o per denunciare eventuali quanto improbabili minacce.
Anche l'onorevole Zicchieri ha diritto di esprimere le sue opinioni, e così quelli che dicono di non volere Sofri a Terracina. Dicano pure quello che pensano, cos'altro potrebbero fare? Non essere in grado di tener testa a una polemica, peraltro di basso profilo, è la peggiore sconfitta che una città intera possa subire in nome di una cultura che tale non è, se è soverchiata dal calcolo politico o peggio ancora dalla paura.
Adriano Sofri deve stare su quel palco se Terracina non vuole conquistare il palcoscenico della codardia.