La regola madre è che trattandosi di impieghi di stretta fiducia, ognuno fa esattamente come gli pare. Così, all'interno della bolla nella quale si agita l'universo dei collaboratori dei consiglieri e degli assessori regionali, trovi l'onorevole che ha messo su una squadretta di ex disoccupati, quello che provenendo da una precedente esperienza si è tenuto vicini quelli di prima, e quello che punta alla qualità e che ha deciso di avere una squadra di collaboratori doc, dove puoi trovare anche un sindaco, un consigliere comunale e il presidente di un'associazione importante. E come succede quasi dappertutto, anche nel campo della politica quando ci si imbatte in situazioni sopra le righe, è perché c'è di mezzo un neofita oppure uno snob.
Allora prendi un consigliere regionale fresco di nomina, magari venuto fuori da un partito come il Pd, ed ecco che hai tutte e due le cose insieme, inesperienza e sciccheria. Di buono c'è che nessuno dei consiglieri regionali pontini si fa pregare per mettere in piazza i nomi dei collaboratori che ha scelto di portare a Roma; di meno buono c'è che qualcuno si innervosisce e domanda se sia proprio necessario trasferire la materia su un giornale. E se necessario non è davvero, opportuno invece sì.
Così ecco l'elenco dei collaboratori dei nostri consiglieri regionali.
Giuseppe Simeone, Forza Italia, si è tenuto gli stessi collaboratori della precedente legislatura: Alessia Tomasini, Francesca Gonzales e Paolo Torelli, aggiungendo stavolta Joseph Maric. Quest'ultimo è stato assessore al Comune di Sperlonga, e la sua veste di ex gli consente a pieno titolo di dedicare 18 ore settimanali del suo tempo alle faccende di Simeone. E chissà che nei giorni della settimana che gli restano da trascorrere nella sua Sperlonga, Maric non trovi il tempo per tenere d'occhio il sindaco Armando Cusani, che da un po' ha rotto anche con Forza Italia. Do ut des.
Il leghista Angelo Tripodi è la prima volta che va in Regione in veste di Consigliere, ma è già capogruppo. Però sembra non si sia montato la testa, e al suo seguito come collaboratori ha deciso di portare Giuseppe Sarra, giornalista; Davide Del Bono, già nella segreteria di Storace quando era Governatore; Emanuele Forzan e Fulvio Conti. «Tutti in cerca di occupazione» sottolinea Tripodi strizzando l'occhio al welfare, che non guasta mai.
Chi si sia trascinata dietro la consigliera dei Cinque stelle Gaia Pernarella non siamo riusciti a saperlo, ma siamo certi che sarà lei stessa a farcelo sapere: i grillini sono o non sono i paladini della trasparenza?
Enrico Forte, del Pd, ha preferito anche lui tenersi i collaboratori della precedente esperienza romana. Con lui ci sono Roberta Silvestre, l'unica a tempo pieno; Paola Milani e Matteo Marcaccio (capogruppo del Pd a Minturno) con un contratto part time ancora da registrare.
E siccome il partito democratico di Latina stavolta di consiglieri regionali ne ha presi due grazie alla vittoria di Nicola Zingaretti, alla Pisana è finito anche Salvatore La Penna, che si è scelto come collaboratore Giuseppe Stefanelli, fratello di Gerardo sindaco di Minturno.
Ma il partito di cui La Penna è ancora segretario provinciale, vanta anche un assessore regionale nella persona di Enrica Onorati, e questo pare abbia offerto al gruppo la possibilità di infilare anche qualche altro collaboratore in Regione, nell'ufficio di Gabinetto del Presidente e in quello dell'assessore. E' così che sono finiti a Roma anche il sindaco di Maenza Claudio Sperduti (la delibera di ingaggio parla di un impegno part time per 18 ore settimanali); l'ex consigliere comunale di Latina Omar Sarubbo; il responsabile delle Acli della provincia di Latina Nicola Tavoletta.
Così, nei giorni di lunedì, martedì e giovedì, a Maenza comanda il vicesindaco, perché il primo cittadino è per contratto in missione a Roma. Per carità, se ai dirigenti dell'Ufficio di Gabinetto del Governatore sta bene, il sindaco Sperduti può anche non andare se ha impegni più impellenti in Comune. In fondo, come abbiamo anticipato all'inizio, siamo nell'alveo dei rapporti di fiducia, e quando c'è di mezzo la fiducia viene da sé che ognuno si faccia gli affari propri. L'importante è che l'altro lo sappia. Così abbiamo fiducia e trasparenza.