Manca meno di un mese all'apertura delle scuole, un appuntamento che assume ogni anno una veste di incertezza sul fronte dello stato complessivo degli edifici in termini di sicurezza, comfort e vivibilità. Il problema è mettere mano negli anni a strutture che risalgono per la maggior parte dei casi agli anni '70 e '80 e che vanno messe a norma per parametri precisi come isolamento termico e acustico, impiantistica, stato dei servizi igienici e degli ausili per portatori di handicap, certificazioni anti incendio e rischio sismico. Se si stanno infatti rattoppando le situazioni più pericolose e classificate da «bollino rosso», il vero problema restano le carenze strutturali e di impiantistica di edifici datati e sottoposti ad una usura costante e ad una popolazione scolastica in crescente aumento. Anno dopo anno emergono una magagna dopo l'altra, caldaie rotte, soffitti deteriorati, guaine che non tengono, infiltrazioni d'acqua e aule da ristrutturare. Ed i fondi, neanche a dirlo, sono sempre meno. Quest'anno il Comune si è mosso per tempo revisionando in prima battuta, e già da inizio 2018, a tutti gli impianti termici per evitare i problemi sorti con i riscaldamenti che portarono un anno e mezzo fa alla chiusura di cinque scuole e lo scorso inverno a criticità di mancata impermeabilizzazione dei solai nelle scuole di via Quarto e del Pantanaccio. Nel frattempo è stata aggiudicata una gara da 500mila euro per la sistemazione dei servizi igienici nelle scuole. «Si partirà il 20 agosto – spiega l'assessore Emilio Ranieri – mentre da luglio stiamo lavorando alla posa in opera e alla sicurezza degli ascensori e abbiamo già operato alla scuola Giuseppe Giuliano e a quella di via Po. Stiamo in fase di gara avanzata per la centrale termica della scuola di borgo Faiti e stiamo preparando due diagnosi energetiche con un finanziamento provinciale per avviare operazioni di efficientamento nelle scuole di borgo Faiti e di borgo Isonzo. Nel frattempo abbiamo la mappatura su tutti i 78 plessi per capire cosa c'è da fare sul fronte di impianti e normativa antincendio». Qui il tasto, come è noto, è dolente: poco più della metà degli edifici scolastici deve completare l'iter per la certificazione antincendio, una parte deve ancora iniziare, solo un terzo delle scuole di Latina è a posto.