Il presunto caso di razzismo denunciato dal consigliere comunale di Castelforte, Antonio Rosato e riportato l'altro giorno dalla nostra testata, ieri ha fatto registrare l'intervento del sindaco Giancarlo Cardillo. Quest'ultimo ha ribadito che lo stile della solidarietà e del rispetto è nel dna dei castelfortesi e che l'episodio "è sotto osservazione a chi di dovere". Il caso si riferiva ad una "discussione" che sarebbe sorta in un locale tra un ambulante extracomunitario e un cittadino, che comunque ha precisato che non c'era alcun intento razzistico nei confronti del venditore che si era recato all'interno di un esercizio pubblico. «Non è mio compito entrare nel merito di fatti, episodi e situazioni- ha aggiunto Cardillo- che saranno chiarite nelle sedi opportune. E' mio compito, invece, difendere la storia e l'onore di Castelforte e dei suoi figli che non può essere messa in discussione da nessuno. Qualsiasi cosa possa essere accaduta non appartiene al sentire di un popolo noto per la sua disponibilità a vivere la vita senza discriminazioni e/o intolleranze di alcun genere. Ogni responsabilità quindi qualora ci fosse sarebbe da condannare ma è da sottolineare che sarebbe di carattere individuale e personale e non addebitabile alla nostra comunità. Io come sindaco- ha concluso Cardillo- di concerto con i capigruppo, sapremo cosa fare appena si saprà la vera natura delle cose». Nella sua nota il primo cittadino ha fatto riferimento ad una canzone popolare della tradizione locale che recitava "chi vene a Castelforte ce remane e ce fa gli figli de gli figli ..." e «sappiamo tutti- ha rimarcato Giancarlo Cardillo- che lo stile dell'accoglienza ci appartiene per tradizione, storia e cultura».
Il caso
Sul presunto caso di razzismo interviene il sindaco
Castelforte - Giancarlo Cardillo: gli episodi e le situazioni saranno chiarite nelle sedi opportune