È questione di giorni. Stanno partendo i lavori per l'abbattimento della palazzina rosa che insiste su una porzione del teatro romano, nell'area del foro emiliano della città antica. Nei giorni scorsi la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio, insieme ad alcuni referenti della ditta e ad una equipe di archeologi, ha eseguito un sopralluogo utile a definire alcuni aspetti soprattutto logistici, legati non da ultimo al trasporto e smaltimento degli inerti provenienti dall'abbattimento. Dopo lunga attesa e timori vari, finalmente ci siamo. I lavori saranno per il momento finanziati con gli stanziamenti previsti dalla Soprintendenza diversi mesi fa, e precisamente 250 mila euro destinati alle operazioni di demolizione, e 450 mila euro riservati agli scavi. Una somma considerevole con cui partire, alla quale dovrebbe poi "agganciarsi" quella ben più sostanziosa di due milioni di euro riconosciuti dal governo nazionale nel 2017. Il Mibact, raschiando dai fondi non spesi degli anni precedenti, ha infatti ritenuto di dover destinare ben due milioni di euro per il teatro di Terracina. Soldi che al momento non si sono mossi da quel capitolo, ma che rumors non troppo tranquillizzanti pongono in uno strano limbo, non escludendo che qualcuno possa rivisitare il progetto tagliando l'importo.

Ci si dovrà accontentare, per ora, della politica dei piccoli passi. L'avvio degli scavi riuscirà comunque a modificare lo skyline del foro emiliano e probabilmente a scoprire l'area archeologica del teatro in modo sufficiente da renderla visibile anche dalla piazza. Un unicum, a due passi da un tracciato dell'Appia antica quotidianamente percorso da centinaia di persone tra turisti e residenti. In una parola, un'area storico-archeologica vissuta dai cittadini di oggi, con continuità, da circa duemila anni.