Riflettori accesi, tra Ardea e Pomezia, sulla questione del vincolo su Tor Maggiore. A tenere alta l'attenzione sul caso sono le associazioni culturali Tyrrhenum e Latium Vetus, che sabato hanno chiamato i cittadini a raccolta per discutere del vincolo paesaggistico, apposto dal ministero nel novembre del 2017, su circa duemila ettari di territorio di Pomezia e Ardea, il cuio obiettivo è frenare la nascita di impianti di smaltimento per rifiuti. Un vincolo che interessa una zona che «dal punto di vista geografico è un unicum - spiega l'associazione - mentre dal punto di vista amministrativo interessa quattro Comuni».
I cittadini difendono le ragioni del ministero e contrastano il ricorso presentato da una delle società.
«Il Ministero ha deciso per la sesta volta che questa parte della campagna romana è degna di tutela in quanto ultima testimonianza del sistema di torri di avvistamento e di vedetta che, comunicando tra loro, permetteva il controllo dell'antico tracciato della via Ardeatina - proseguono le due associazioni - e quindi la sorveglianza della zona a sud di Roma. Il sorgere di nuovi capannoni industriali toglierebbe luce alle torri che, non essendo più in contatto visivo tra loro, verrebbero isolate e perderebbero la loro ragione d'essere, senza contare i più che legittimi dubbi legati ad un'ulteriore congestione della viabilità, alla salute pubblica e alla qualità della vita dei quartieri già esistenti».
L'assemblea è terminata ricordando il prossimo appuntamento che è previsto per il 16 ottobre: «Proprio in questo giorno - concludono le associazioni - ci sarà l'udienza della II Sezione del Tribunale Amministrativo del Lazio in merito al ricorso, presentato da privati, contro il Vincolo paesaggistico». Per l'occasione, le due associazioni stanno organizzando una manifestazione davanti agli uffici del Tar.