Progetto fallito su tutta la linea, ma il sindaco Nicola Procaccini non ha voluto attendere nemmeno un attimo. E ha sciolto il contratto con l'Ismef, l'istituto con cui era stata firmata una convenzione che cedeva in comodato d'uso modale alcuni locali e immobili (vedi la Torre degli Acso) per ospitare corsi professionali sul mare, la nautica e le tante professioni ad esso legate. Un tentativo di portare occupazione professionale sul territorio, ma anche studenti nel centro storico alto, ripopolandolo nei lunghi mesi invernali. Procaccini aveva dimostrato di resistere a qualsiasi tipo di giudizio affrettato. Fiducia, insomma, nel progetto. Ma fino a un certo punto.
Il Comune ha infatti fatto sapere, tramite una nota: «Ieri il Comune ha inviato all'Ismef, l'Istituto Mediterraneo di Formazione, la revoca unilaterale del contratto di convenzione che legava l'istituto a Terracina. In virtù di quella convenzione erano stati assegnati all'Ismef la Torre de Acso e alcuni locali di Palazzo Tescola con la finalità dello svolgimento dei corsi di formazione previsti. La nota inviata dal dirigente al Patrimonio, dottor Giancarlo De Simone, fa seguito ad altre due note precedenti inviate in data 3 luglio 2018 e 9 agosto 2018 con le quali il Comune preannunciava l'avvio della risoluzione qualora l'Ismef non avesse documentato al Comune l'avvio dei corsi e di eventuali lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria all'interno della Torre de Acso».
Il sindaco Procaccini esprime il rammarico per il «mancato decollo, come auspicato, dell'esperienza formativa dell'Ismef. So da colloqui informali avuti con il presidente dell'istituto che sarebbero stati riscontrati problemi d'infiltrazione d'acqua all'interno della Torre de Acso. D'altra parte nessuna documentazione ufficiale è stata mai prodotta al Comune, neanche a seguito delle note precedentemente inviate. Alla luce di questa situazione, non c'è alcuna soluzione alternativa alla risoluzione del rapporto con l'Ismef. La Torre de Acso rappresenta un bene patrimoniale di grande prestigio che non può rimanere privo di attività al proprio interno. In questi giorni abbiamo ricevuto proposte molto interessanti per nuove attività da svolgersi e intendiamo valutarle nel più breve tempo possibile. Lo stesso dicasi per i locali di Palazzo Tescola. Mi spiace per la buona volontà più volte espressa dai vertici dell'Ismef, ma non abbiamo più tempo da perdere e desideriamo sfruttare il patrimonio rappresentato dai due siti».