La Corte di Appello potrebbe riscrivere la storia della proprietà delle frazioni di Molella, Mezzomonte e Palazzo, che dopo l'ordinanza della Corte di Cassazione potrebbero passare da Sabaudia a San Felice Circeo. Soddisfatti i consiglieri del gruppo " Verso il Domani", che nel 2014, alla guida del Comune con l'amministrazione Petrucci, hanno promosso il ricorso per Cassazione. Sono stati infatti i giudici di legittimità ad annullare con rinvio la precedente sentenza di secondo grado sottolineando che il regio decreto del ‘33 che ha istituito Sabaudia non ha comportato attribuzione della proprietà delle porzioni sottratte a San Felice allo stesso Comune di Sabaudia. E a questo principio di diritto dovrà adeguarsi ora la Corte d'Appello. «Non è facile capire quale sarà la portata derivante dalla ordinanza con la quale la Suprema Corte ha cassato la sentenza che asseriva il contrario ma, in ogni caso, - dicono - si tratta di una decisione di portata storica per il nostro territorio. E questo perché la stessa Corte di Appello si dovrà uniformare a quanto già indicato dalla Corte di Cassazione». «Nel 2014, l'ultima di queste sentenze avrebbe potuto mettere fine alla storia. Ma l'amministrazione Petrucci non si arrese e, accettando il consiglio dell'avvocato del Comune, Vincenzo Puca, affidò il ricorso in Cassazione al professor Romano Vaccarella il quale, eccependo un unico motivo, ha vittoriosamente condotto a termine la battaglia del Comune di San Felice Circeo. Siamo particolarmente orgogliosi del risultato conseguito perché rappresenta il coronamento di quello che è stato il nostro modo di governare vale a dire nell'esclusivo interesse del territorio, anche con il ricorso a professionisti seri e di indiscusso valore. Ne sarebbe orgoglioso anche quello che è stato a lungo un nostro compagno di viaggio e cioè il compianto Mario Vittorio Capponi il quale alcuni decenni fa aveva già anticipato le conclusioni dei Magistrati della Corte di Cassazione».