La settimana scorsa, in queste ore, la città si leccava le profonde ferite e cercava di metabolizzare il disastro di quel maledetto lunedì pomeriggio. Adesso, a una decina di giorni di distanza, complice anche un clima tornato finalmente più mite, Terracina sta cercando, tra una transenna e l'altra, di tornare a una parvenza di normalità. Ieri, grazie a un sole caldo, i lavori degli addetti del Comune per la definitiva messa in sicurezza di viale della Vittoria sono proseguiti ancora più spediti per eliminare le ultime macerie, le tegole pericolanti sui tetti e per rimettere in moto le attività commerciali. I cittadini, dal canto loro, proseguono nell'accumulare detriti (chi più, chi meno), nell'aggiustare antenne e c'è anche chi è tornato a sedersi ai tavolini dei bar per sorseggiare un caffè, sfogliare i giornali e chiacchiere con gli amici. «Volete una stima dei danni? Solo quelli strutturali, nel nostro caso, si aggirano intorno ai 20mila euro - ha detto il proprietario di uno dei bar più frequentati nella strada della città più colpita dalla furia del tornado -. Per ora abbiamo deciso di non perderci in chiacchiere e di utilizzare i tavolini e le sedie che ci sono rimasti anche se è tutto materiale che andrà comunque cambiato perché porta i segni evidenti della violenza del vento. A questo aggiungiamo la perdita dell'insegna, della tenda di copertura, i danneggiamenti agli impianti elettrici e di aerazione, sommiamo il tutto con i giorni in cui siamo stati chiusi e avrete un quadro più preciso dei danni che abbiamo subìto».
Tra i diversi gestori delle attività commerciali c'è chi è stato più fortunato e sarà costretto a cambiare soltanto l'insegna, ma c'è anche chi dovrà attendere ancora molto prima di poter riaprire i battenti a causa di una devastazione che non ha lasciato scampo anche a muri e vetrate. Nel frattempo viale della Vittoria - la seconda più importante arteria della città dopo via Roma - è stato riaperto al traffico veicolare fatta eccezione per piazza Mazzini che resta, di fatto, il centro operativo delle squadre di soccorso. «Gli operai stanno facendo un lavoro pazzesco - ha spiegato un gruppo di persone appostato nei pressi dell'edicola -, e per questo li ringraziamo come del resto diciamo grazie alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco e alla protezione civile che dal 29 ottobre lavorano senza soste. Semmai a preoccuparci sono i tempi: quanto ci vorrà per poter dire di essere tornati alla normalità?». Il sole battente riscalda corpo e anima, ma tutti sentono la mancanza della "copertura" degli alberi. «Inutile girarci intorno - ha sentenziato un ragazzo -, viale della Vittoria ha cambiato volto e ci vorrà del tempo per abituarsi al nuovo scenario».
Intanto, tra i terracinesi, c'è chi vorrebbe un viale trasformato interamente in isola pedonale pur con la consapevolezza che la viabilità generale ne risentirebbe a causa del congestionamento che subirebbero le altre strade; chi vorrebbe ripartire da alberi piccoli da piantare in attesa della loro crescita e chi, invece, preferirebbe piante già grandi. «Una cosa è certa - ha osservato una signora durante la passeggiata mattutina con il cagnolino -: questo sole a picco dà un'idea della canicola che ci attenderà in piena estate senza l'ombra dei pini». E c'è ovviamente chi, tra speranze, progetti e previsioni, non dimentica certo che la città, in questi delicati giorni, ha pianto per tre perdite. «Il tornado - ha affermato un anziano - si è portato via prima Nunzio Cervoni e poi Giuseppina De Santis, e un infarto anche Serafino Pontillo che, da presidente del nucleo locale della Protezione civile dell'Associazione Nazionale Carabinieri, ha lavorato fino all'ultimo istante di vita per la sua amata Terracina».