Stangata da oltre seicentomila euro per affrontare la prima emergenza dopo il tornado del 29 ottobre. Tanto sono costati i lavori che nell'immediato sono serviti (molti ancora in corso) per far fronte al disastro. Il Comune ha dovuto allargare i cordoni della borsa. Una cifra "monstre", spesa per una serie di interventi non rinviabili, e per i quali sarebbe stato impensabile attendere i tempi di una gara. E allora, affidamenti diretti, rivolti a 25 ditte, che hanno operato nei giorni immediatamente successivi all'uragano e stanno operando ancora oggi nelle zone colpite. Si tratta, naturalmente, di lavori di messa in sicurezza e rimozione di rifiuti, eliminazione dei pericoli su aree e strade pubbliche. Sul viale della Vittoria, l'abbattimento e la rimozione degli alberi di pino, il ripristino dei marciapiedi e delle strade danneggiate, della segnaletica orizzontale e verticale; e ancora la messa in sicurezza dell'area Chezzi, come dei tanti edifici che hanno subito danni: il palazzo comunale, il palazzo della Bonificazione pontina, solo per citare i principali. Il conto per ora presentato dalle ditte è di 635.499,27 euro. Un conto salato.
Lo scorso 29 novembre, ad un mese esatto dal tornado, la giunta Procaccini ha approvato i verbali di somma urgenza. Da una parte, ci sono gli interventi definiti di tipo A, realizzati dagli enti locali nella fase di prima emergenza; dall'altra, gli interventi di tipo B, realizzati in termini di somma urgenza.
Va da sé, che queste sono solo le briciole dei danni del tornado. Che sono stati quantificati in tutto in circa 4,5 milioni di euro, per il solo patrimonio pubblico: parchi, palazzi, strade, marciapiedi, aree pubbliche, viabilità, beni culturali, impianti sportivi. Il Comune dovrà anticipare una parte di questi soldi, se vuole far ripartire la città. In attesa che lo stato d'emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri, che per ora consta di tre milioni di euro per la Regione Lazio, possa risarcire almeno in parte le grosse perdite subite dalla città. Il sindaco Nicola Procaccini nei giorni scorsi aveva accennato all'impatto che le spese per la ricostruzione avrebbero avuto sul suo mandato. «Una consiliatura stravolta», aveva detto, accennando al fatto che molte cose programmate nel mandato elettorale dovranno essere riviste. Non si fa fatica ad immaginare che sarà così, visti i costi della sola somma urgenza. La città di Terracina è appena uscita dal dissesto finanziario. Ha i conti in ordine. Serviranno a far fronte al disastro ambientale.