C'è un emendamento votato in consiglio mesi fa che doveva prevedere il restyling del piazzale dei navigatori a Foceverde. Un atto che stabiliva la realizzazione di interventi di ordinaria manutenzione sul piazzale e lavori sul verde pubblico, la pulizia e la fontana, la manutenzione delle panchine in travertino e della pavimentazione del lato carrabile del piazzale. Oggi, nella Latina «anche città di mare» di quegli interventi non ci sono tracce e quel piazzale è una vergogna pubblica a cielo aperto. A parlarne è il consigliere comunale Matteo Coluzzi, chiamato dai residenti a prendere coscienza dello stato di degrado della zona. E Coluzzi, dopo aver sentito parlare di sviluppo della marina e di opportunità offerte agli stabilimenti in relazione al Pua nella commissione urbanistica di poche ore prima mercoledì, è ancora più polemico marcando la distanza tra l'idea di litorale che molti vagheggiano, e la realtà. «In quel piazzale - spiega Coluzzi - quello che si nota subito è l'evidente dissesto del piano stradale dove camminano famiglie e bambini, lo spettacolo è desolante tra strade invase dalla sabbia, aiuole incolte e piloni ormai corrosi dagli agenti atmosferici e dissestati». «Fu fatto un emendamento per avviare il processo di riqualificazione della piazza - spiega Coluzzi - e nel frattempo Lbc, come nella commissione odierna (ieri - ndr) parla di piano utilizzazione degli arenili senza avere minimamente idea degli interventi tangibili che riguardano la nostra marina». Il consigliere chiede un sopralluogo dell'amministrazione a Foceverde durante la stagione invernale facendo notare che questa amministrazione si è occupata, fino ad oggi, solo di fare ordinanze estive, ma continua a non vedere quello che rimane di una zona vissuta dai cittadini, il degrado e lo stato in cui versano gli arredi. Mercoledì di marina si era parlato nella commissione governo del territorio che faceva seguito agli incontri pubblici convocati dall'ente per coinvolgere gli stakeholder. Nella commissione erano presenti anche gli operatori balneari come il presidente dell'associazione Latina Mare Massimo Perin o come Maurizio Scalia, presidente dell'associazione «Noi e il Mascarello». «Una discussione sterile - spiega il consigliere - si è continuato a discutere solo di indirizzi e non di analisi delle proposte degli attori principali del processo amministrativo, cittadini e balneari: quelli che a parole l'amministrazione dice di voler coinvolgere ma nei fatti relega a comparse». Nella commissione è stato lo stesso Perin a contestare le informazioni di Lbc rispetto all'iter amministrativo e a quello che è stato fatto in passato sul Pua: secondo i balneari, che seguono questo processo da anni perché sperano in un miglioramento delle condizioni offerte sulla marina, oggi si sta ripercorrendo le tappe battute nel 2013. Altra incognita, fatta notare da Nicola Calandrini, è l'eventuale scoglio che potrebbe incontrare l'iter in Regione, e proprio il professionista incaricato di portare avanti il lavoro, Pacella, si è impegnato a fare chiarezza su questo passaggio.