Procedono spediti i lavori di preparazione per il montaggio del ponte provvisorio sul canale Sisto. Dopo la fase preliminare, legata soprattutto alla demolizione delle pile in cemento del vecchio ponte, e all'eliminazione dei resti della vecchia struttura, si sta ultimando la costruzione delle basi per appoggiare il "Bailey", preso a noleggio dalla società Janson Bridging, che sta procedendo alla preparazione per la posa in opera dell'infrastruttura. Già questa mattina era previsto l'arrivo degli operai da Brescia con alcuni moduli del ponte Bailey. Altri arriveranno da Frosinone, dove la stessa società ha fornito l'infrastruttura per il viadotto Biondi. Una carreggiata per le auto, e una per il passaggio ciclopedonale.

L'attesa per la riapertura della strada è frenetica, perché la riapertura della provinciale Badino vuol dire il ritorno del lavoro, della vita quotidiana e per l'estate del turismo balneare e nautico. A luglio saranno trascorsi due anni dall'abbattimento del ponte in cemento, considerato pericolante dopo una relazione tecnica. Due anni di isolamento per una zona del litorale che vive di stagionalità. Un'attesa estenuante, di sicuro incomprensibile per le tempistiche che sono state necessarie, e che ha visto mollare tutto per andare a lavorare altrove. Il punto di non ritorno si è registrato nelle scorse settimane, quando si è organizzata una protesta eclatante con l'occupazione della Pontina. L'assurda situazione di una pratica ferma al Genio civile per mesi, ha esasperato gli animi. Ora ci siamo. I lavori procedono spediti, la zona riavrà la sua arteria, il suo ponte, e potrà tornare alla normalità dopo gli anni della depressione economica e sociale. Poi si riaprirà il capitolo ponte in cemento. Quello da oltre due milioni di euro che prima o poi dovrà essere ricostruito. Visti i tempi necessari per realizzare un ponte prefabbricato, vengono i brividi a immaginare quanto ci vorrà per riavere un ponte vero.