Anche la presidente dell'associazione culturale Minerva Annalisa Muzio interviene sulla questione della mancata riapertura del teatro D'Annunzio, chiedendo all'amministrazione comunale di muoversi a terminare i lavori così da restituire alla città il suo palazzo della cultura.
"L'associazione culturale Minerva, attiva da oltre un anno su tutto il territorio della provincia di Latina, interviene sulla mancata mancata riapertura del Teatro Comunale di Latina lanciando un appello all'amministrazione comunale affinchè si riesca a risolvere il problema. "Rivolgo un accorato appello all'amministrazione comunale affinchè si adoperi all'immediata riapertura del nostro Teatro. Latina è la seconda città del Lazio eppure da tre anni assistiamo ad una gestione a dir poco precaria del teatro fino al punto di doverne patire la chiusura a tempo indeterminato. Il teatro rappresenta un insostituibile punto di aggregazione, di connotazione storica, di sviluppo culturale. Un punto di riferimento IRRINUNCIABILE per una città civile e per tutti i cittadini, anche di coloro che nel teatro non ci lavorano o che, magari, non sono degli assidui frequentatori. Il Comune ci aveva fornito garanzie di riapertura per la metà del mese corrente. Tuttavia, ad oggi, non c'è stata alcuna comunicazione in tal senso tantomeno è stata fornita notizia alcuna circa una presumibile data. Una città senza teatro è una città che muore, che si chiude in sè stessa, che comunica rassegnazione.
Latina è, oggi, una città in affanno nel tentativo di recuperare o addirittura creare radici culturali nel suo tessuto sociale: un esempio fra tutti è rappresentato dal Concerto di Capodanno, diventato una tradizione per la nostra città, una delle poche a potere vantare un concerto di livello il giorno di Capodanno. Quest'anno non è stato celebrato, con buona pace del dissenso manifestato da una intera comunità, che si sentiva orgogliosa di ospitare nel proprio teatro un evento così importante.
Il teatro è la casa della cultura, il cuore pulsante della vita intellettuale di una città, la sostanza di una comunità che ha a cuore una propria identità, il luogo dove si possono coltivare talenti.
Dovremmo favorire la crescita culturale soprattutto dei giovani auspicando di poter sostenere la creazione di una scuola di teatro della nostra città; dovremmo essere in grado di ospitare compagnie teatrali che vengono da fuori, per favorire un positivo scambio culturale, ma al contempo dobbiamo favorire lo sviluppo e l'attività di compagnie teatrali nostrane che possano esportare le nostre tradizioni culturali.
Mi piacerebbe poter sviluppare i progetti che Minerva ha in cantiere già da tempo e che vedono quali attori principali i giovani per la creazione di una nuova scuola di teatro della città di Latina, oltre ai progetti con le associazioni che lavorano con persone affette da diverse disabilità per la realizzazione, con l'aiuto economico dei privati, in partenariato con il Comune, di veri e propri laboratori che favoriscano l'integrazione sociale e la promozione culturale.
Mi piacerebbe poter rispondere positivamente alle richieste di collaborazione che riceviamo da altre realtà associative della nostra provincia finalizzate alla realizzazione di eventi teatrali e musicali alle quali, ahimè, siamo costretti a rinunciare.
Latina ha un suo orgoglio da tutelare, soprattutto in un momento storico come questo nel quale si tenta di confondere le idee, di oscurare una realtà fatta da inadempienze, da superficialità, una realtà fatta di parole che non sono in grado di lasciare segni tangibili di progresso. Anche per il teatro, così come per lo sport, stiamo assistendo ad un fiorire di eventi nelle città limitrofe alla nostra, che dispongono di teatri attrezzati e strutturati (come ad esempio Pontinia e Aprilia) e ancora una volta Latina, che dovrebbe giocare un ruolo da capofila come si addice ai capoluoghi di provincia, resta a guardare!