La gara per attribuire la concessione del  servizio per la gestione delle aree di  sosta a pagamento è stata assegnata provvisoriamente da diversi mesi, ma ad oggi ancora non è stata data l'aggiudicazione definitiva, prorogando la gestione, ormai da più di un anno, alla precedente società. Fratelli d'Italia, con il portavoce Gianluca Di Cocco  e Marco Marini, chiedono risposte all'amministrazione comunale. 

"Concordiamo -dichiara Gianluca Dì Cocco- e ci mancherebbe altro, sull'essere rigorosi nel controllare la qualità del servizio e la tutela dei lavoratori che devono essere messi sempre in primo piano, ma la gestione di questo iter ci trova dubbiosi e visto che ancora non è stata affidata la gara, forse i dubbi non li abbiamo solo noi.
Tale concessione affidata in passato alla ditta A.T.R.A.L. s.c.r.l. del gruppo Cotral, è stata aggiudicata all'ATI composta da SCT Sistemi Controllo Traffico srl ed Engie Servizi S.p.A..
Consultando gli atti di gara la vincitrice del servizio, arrivata terza sulla valutazione del punteggio tecnico, ha ribaltato tale risultato aggiudicandosi la gara , grazie al punteggio sull'offerta economica,  offrendo una percentuale pari al 45,950%,  su un incasso stimato nel triennio di concessione di € 7.500.000,00 (2.500.000,00 annuo) al netto dell'IVA ed oneri di legge, come riportato nel Disciplinare e nel Capitolato Speciale all'articolo 4. L'aggiudicataria avrà un aggio di € 3.446.250,00.
Da tale importo si dovranno detrarre le seguenti spese previste negli atti di gara:
•Canone per l'utilizzo delle attrezzature di proprietà dell'Ente (parcometri e struttura multipiano presso la stazione ferroviaria di LT scalo, di € 100.377,00) per un totale nel triennio di € 301.131,00;
•Costi di gestione che nel triennio sono pari ad € 3.245.277,00, di cui solo i costi  del personale ammontano ad € 1.946.544,00.
Senza contare inoltre, le tasse spettanti al Comune a titolo di TOSAP E TARI sulle aree di sosta, come tra l'altro riportato nello stesso capitolato di gara.
Appare quindi ovvio facendo  un semplice calcolo matematico che la potenziale aggiudicataria non sarà mai in grado di sostenere i costi previsti. 
Ci domandiamo quindi, come  può un'azienda privata che deve fare business, trarre degli utili da una gestione similare?
La storia racconta, - commenta Marco Marini- e le rassicurazioni poco contano se non quelle scritte,  che o si tagliano i servizi, o si tagliano i contratti dei lavoratori!
Pertanto concretamente come verranno tutelati i lavoratori e i loro stipendi?

A questo aggiungiamo un altro dubbio e su cui, ci auguriamo di sbagliare, perché se confermato, potrebbero esserci i presupposti per un danno all'erario.

Nella seconda gara per la sosta, (per fare questa gara ne sono state fate due), nel disciplinare rettificato, viene dichiarato dall'Ente, che per le aree dove sussistono gli stalli di sosta a pagamento (strisce blu), l'importo dell'aggio è escluso dal campo di applicazione dell'IVA essendo la gestione attuata nell'ambito  di un regime giuridico implicante da parte dell'Amministrazione l'uso di poteri a carattere autoritativo, richiamando la Risoluzione n. 36/E 12/03/2004 Agenzia delle Entrate. Tale principio viene ripreso anche in una serie di FAQ, richiamando anche un'altra Risoluzione, la n.134/E del 15/11/2004 e precedenti, (risoluzione n° 210/e 2001  173/e 174/e del 2002) in cui l'agenzia delle entrate, ha considerato il servizio non soggetto ad IVA per gli enti pubblici e non per i proventi derivanti dall'attività di "gestione dei parcheggi" che hanno natura di corrispettivi, versati dagli utenti per fruire delle aree di sosta ad un concessionario. Se confermato, applicando l'esenzione dell'imposta IVA al corrispettivo del concessionario, questo avvantaggerà solo il privato e non l'ente.

Visto però, che  la soluzione prospettata nel Disciplinare di  gara, in quanto, nel caso di specie, il concessionario, è un soggetto giuridicamente distinto dall'Ente Comunale, che svolge attività imprenditoriale e le prestazioni effettuate vengono svolte nell'esercizio di impresa, ricorrendo sia il presupposto soggettivo sia quello oggettivo per l'applicazione del tributo e quindi il concessionario futuro, dovrebbe assoggettare ad IVA i proventi derivanti dalla gestione dei parcheggi. Pertanto, ci domandiamo - conclude Gianluca Dì Cocco- se,  anche questo è un errore, oppure ci troviamo di fronte ad una mancanza?"