L'unica soluzione possibile all'erosione marina sono i massi, i classici pennelli perpendicolari alla costa abbinati a una barriera soffolta a cento metri dalla linea di battigia. A dirlo sono i balneari, venti operatori del mare tra Capo Portiere e Foceverde, stanchi da anni di sentire promesse e parole, che mai si traducono in intenti e fatti concreti. Un discorso che vale sia per l'erosione che per la destagionalizzazione, i due temi caldi stretti come un cappio intorno alle potenzialità di sviluppo della marina. A parlare per loro è Massimo Perin, presidente dell'associazione Mare di Latina che coinvolge la maggior parte di operatori e imprenditori del litorale. «Si è parlato del sistema tecnoreef, come dell'unica soluzione al problema – dice Perin – una falsità. A Sabaudia hanno intrapreso questo percorso che piace tanto all'amministrazione comunale di Latina, ma va detto che questo sistema è fatto di strutture in cemento armato che nascono per il ripopolamento ittico, non certo per l'erosione. Non dobbiamo ripopolare i pesci, dobbiamo proteggere la costa. Quando c'è una malattia accertata, al malato dobbiamo dare la medicina che serve, non quella che abbiamo sul tavolo»