Una piattaforma antidiscriminazione per la selezione del personale e un biosensore per rilevare danni cerebrali vincono il contest PhD+ dell'Università di Pisa. La cerimonia che ha incoronato le migliori idee di impresa degli studenti si è svolta lo scorso 28 febbraio.

Un biosensore per rilevare i danni cerebrali da trauma e una piattaforma antidiscriminazione per la selezione del personale. Sono queste le due idee di imprese elaborate dagli studenti del PhD+ dell'Università di Pisa e premiate durante la cerimonia finale del corso che si è svolta lo scorso 28 febbraio al Centro congressi Le Benedettine. Matteo Agostini, 30 anni di Latina, e Marco Cecchini, 42 anni di Piombino, si sono così aggiudicati un assegno di mille euro messo in palio dall'Ateneo pisano grazie a BRAIKER (Advanced resonator biosensor for brain-biomarkers). I due inventori hanno ideato un biosensore per rilevare i biomarcatori nel sangue, in particolare una proteina chiamata GFAP legata ai danni cerebrali da trauma. Con un semplice analisi del sangue questo dispositivo potrà quindi identificare un danno cerebrale in pochi minuti, senza utilizzare analisi costose e lunghe come la TAC o la risonanza magnetica.

"I risultati ottenuti nella edizione 2019 del Ph.D+ sono molto  soddisfacenti- conclude il professore Leonardo Bertini, delegato del Rettore per la promozione delle iniziative di Spin Off, Start Up e Brevetti e Chief del Contamination Lab - Le idee presentate appaiono molto interessanti e lasciano intravedere le immense possibilità che possono dispiegarsi nel momento in cui si riesca a stimolare, come in questo caso, le potenzialità creative dei nostri allievi. Inoltre, l'ambiente di  "contaminazione culturale" creato ha favorito la nascita di team multidisciplinari di allievi, fattore determinante per ottenere "spin-off" di successo. Tutto questo è stato reso possibile anche grazie alla professionalità ed all'impegno dello staff dell'Ufficio di Trasferimento Tecnologico dell'Università, cui va un doveroso e sentito ringraziamento".