Il Cpia di Latina, centro provinciale per l'istruzione degli adulti, è ancora senza una sede. E domani, 8 marzo, le 15 docenti che rischiano il posto di lavoro hanno deciso di protestare per far sentire la loro voce, nella speranza che dagli enti pubblici arrivi una risposta.
Siamo alle solite - si legge in una nota - ma questa volta l'emergenza è ancora più pressante, riguardando, tra le tante, anche circa 15 signore LSU che hanno necessità di conseguire il diploma di terza media per poter chiedere la stabilizzazione. In breve si ricorda che il CPIA, centro provinciale istruzione adulti, eroga corsi di lingua italiana agli stranieri e corsi di primo livello (licenza media), una volta serali, ma che oggi, a fronte della diversa scansione dei ritmi di vita quotidiana, sono richiesti anche di mattina. E le signore, lavorando di pomeriggio, potrebbero frequentare solo di mattina. Ma il Cpia è attualmente allocato presso alcuni locali della Scuola media Volta, quindi con tutte le limitazioni che possono riguardare la convivenza di due popolazioni scolastiche così differenti, a iniziare dalla fascia d'età interessata.Si possono utilizzare le aule solo nel pomeriggio, penalizzando così un'utenza che potrebbe frequentare solo la mattina, né si possono allestire le aule come sarebbe opportuno poiché le stesse aule sono usate al mattino dagli alunni delle medie e quindi di due l'una: o si allestiscono per una popolazione in età scolastica, o si allestiscono per una popolazione adulta. Quindi o le signore abbandonano il lavoro per seguire i corsi pomeridiani oppure a gennaio 202 rischiano seriamente di trovarsi tagliate fuori dal lavoro che svolgono da anni.
La dicitura "centro provinciale" non deve indurre in inganno: la competenza per quanto riguarda l'edilizia e i servizi è del Comune. Si fa fatica ancora a spiegare che non sono corsi regionali e che non è una scuola privata: gli insegnanti sono dipendenti del Miur, così come tutto il personale. Il Cpia ha una sua autonomia, è insomma, ed è seccante doverlo puntualizzare ogni volta, una scuola pubblica, che ha tutti i diritti di una scuola pubblica. Il primo è avere una sede".
Questa la cronologia di un trasferimento annunciato e mai realizzato:
- 2014: ai CPIA (che esistono in tutta Italia) viene riconosciuta l'autonomia e così si passa da sezioni serali delle scuole del mattino (CTP) a scuole autonome, con i propri insegnanti, il proprio personale ATA, la propria segreteria, la propria dirigenza;
- 2015: il CPIA di Latina chiede al Comune di Latina una sede propria, non facendo più parte dell'I.C. Volta;
- 2016: tra Comune di Latina e Provincia di Latina viene stipulata una convenzione che individua in un'ala dell'ex Sani-Salvemini di Viale Le Corbusier la sede idonea per il CPIA;
- 2017: l'anno passa senza che neanche inizino i lavori. Il CPIA continua a rimanere in Via Botticelli, utilizzando solo nel pomeriggio alcune aule dell'I.C. Volta. Con tutti i problemi che una convivenza tra utenze così diverse comporta;
- 2018: il Comune di Latina comunica che a settembre (fissa anche il giorno, esattamente il 17) il CPIA potrà trasferirsi in Viale Le Corbusier. Va da sé, che, in prospettiva di poter attivare corsi anche mattutini per l'anno scolastico 2018/2019, vengono accettate anche iscrizioni subordinate alla disponibilità antimeridiana;
- Settembre 2018: in Viale Le Corbusier sono stati fatti solo alcuni sopralluoghi, i lavori non sono neanche iniziati;
- Novembre 2018: iniziano i lavori, ma vanno molto a rilento poiché è iniziata la stagione invernale e la pioggia ha danneggiato diversi istituti scolastici, quindi ci sono emergenze da risolvere e i lavori si bloccano;
- Dicembre 2018: i lavori procedono. In vista del trasferimento, poiché la sede di Viale Le Corbusier non ha gli arredi scolastici, vengono ordinate a una ditta specializzata 7 lavagne, 7 cattedre, 100 banchi e 100 sedie. Le spese per gli arredi sono sostenute in parte dal Comune e in parte dal Cpia;
- 25 gennaio 2019: la DS del Cpia, prof.ssa Claudia Rossi, viene convocata in Comune a Latina per comunicazioni. Ovviamente si pensa agli ultimi dettagli da mettere a punto per il trasferimento.In questa sede invece verrà comunicato che la Provincia alienerà l'intero immobile di Viale Le Corbusier e che non è assolutamente possibile il trasferimento in quanto l'immobile viene richiesto libero da ogni vincolo.
- QUINDI AL 25 GENNAIO 2019 la situazione e' la seguente: il Comune di Latina ha speso per la ristrutturazione e per l'arredo, il CPIA ha speso per l'arredo e non c'e' alcun trasferimento.
- LA BEFFA: il 28 gennaio arrivano le lavagne, che attualmente sono accatastate in segreteria; per i banchi e le sedie si chiederà alla ditta di tenerli in magazzino;
Nel frattempo il Comune di Latina ha:
- Promosso nel 2018 il progetto "Do you speak italian" ponendosi "come finalità, in attuazione dell'art. 3 della Costituzione, di promuovere un percorso reale di inclusione ed emancipazione dei partecipanti. Le difficoltà di comunicazione rappresentano senza dubbio uno dei primi ostacoli che un cittadino straniero incontra nel suo percorso di integrazione nella nostra città ed è dunque di indiscutibile utilità promuovere percorsi di apprendimento della lingua italiana".
Praticamente il Comune, a primavera 2018 ha assolto il suo dovere di inclusione, emancipazione ecc. promuovendo un corso di italiano, inserito tra gli interventi immateriali del programma "Latina anche città di mare" e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Che in anni di lavoro il Cpia abbia accolto e istruito migliaia di persone italiane e straniere è del tutto ignorato.
- Discusso la questione in Commissione cultura: A novembre 2018; A febbraio 2019 .Tante cose dette, nulla di fatto.
Come docenti del Cpia ringraziamo gli assessori (Antonella Di Muro, Gianmarco Proietti, Emilio Ranieri) e i tecnici che hanno seguito con cura e responsabilità la vicenda Cpia. Ma dobbiamo pensare che lo abbiano fatto per propria coscienza personale alla quale non corrisponde affatto un impegno e una volontà politica del Comune di Latina che evidentemente sui temi dell'inclusione ha le sue idee e non vuole interferenze. Oggi è il 7 marzo e probabilmente, mentre questo comunicato stampa è in fase di elaborazione, il Comune di Latina starà inondando le redazioni giornalistiche di note sul significato dell'8 marzo e sulle iniziative che prenderà, tipo scoprire qualche targa o proporre momenti di riflessione. Sarebbe il caso di imparare a riflettere sul presente e agire".