La metamorfosi del progetto Roma-Latina è, a suo modo, lo specchio dei tempi. Fino a dieci anni fa si sono fatti presidi di protesta per contestare l'impatto ambientale di una nuova, grande opera pubblica. E poi ci sono state le interrogazioni parlamentari volte a sostituire il tracciato con una linea metropolitana.
Ma, alla fine, l'autostrada Roma-Latina è tornata nei ranghi e adesso, dopo oltre un decennio di dibattiti, è l'opera che tutti vogliono, la chance di rilancio del territorio, dell'economia e, soprattutto, del lavoro.
Per questo i sindacati della categoria delle costruzioni ne hanno fatto una bandiera e, con una conferenza stampa ad hoc, hanno dedicato il prossimo sciopero generale all'autostrada che «stiamo aspettando da 15 anni».
I segretari di Filca Cisl, Fillea Cgil, e Feneal Uil hanno dichiarato di voler portare «all'attenzione di tutti nel corso dello sciopero generale nazionale delle costruzioni, che si terrà con manifestazione il 15 marzo a Roma in piazza del Popolo, la ‘vertenza territoriale' incentrata sull'autostrada Roma-Latina, un caso emblematico di quella che oggi è la situazione dell'Italia».
«Quest'opera - dicono Francesco Chiucchiolo, Paolo Masciarelli e Salvatore Pastore - è stata sempre al centro della nostra azione, tanto è vero che le associazioni sindacali attraverso una serie di mobilitazioni culminate il 22 febbraio 2018 con gli ‘Stati generali dell'edilizia di Latina', iniziativa che ha raccolto consensi non solo tra gli operatori del settore ma anche tra moltissimi cittadini a riprova di quanto sia sentita la necessità di costruire un nuovo collegamento con la capitale. La provincia di Latina negli ultimi dieci anni ha visto dimezzare il numero degli operai presenti in cassa edile (da 12000 nel 2008 a 6000 nel 2018), con una perdita di lavoro stabile e regolare che ha travolto il settore».
Per i sindacati degli edili la cantierizzazione dell'autostrada porterebbe alla creazione di circa 3000 posti di lavoro dato che le costruzioni sono un moltiplicatore per l'economia ed il lavoro: ogni miliardo speso in edilizia genera 16000 posti di lavoro, 11000 in edilizia e 5000 nell'indotto ed una ricaduta economica in termini dei Pil di 2,3 miliardi nei settori direttamente collegati. Lunedì prossimo è previsto un presidio a Borgo Piave, iniziativa simbolo nel luogo in cui dovrebbe iniziare il cantiere. L'obiettivo è quello di riportare l'attenzione di tutti sui ritardi fin qui accumulati.
«Non ci fermeremo alla sola autostrada - hanno sottolineato i segretari di Cgil, Cisl e Uil durante la conferenza stampa - perché per noi tutti gli investimenti servono, dalla messa in sicurezza del territorio, alla viabilità della Pontina da Latina a Terracina, la Cittadella giudiziaria di Latina ancora ferma, le infrastrutture, all'edilizia scolastica (dato che il 70% dei siti scolastici secondo il Ministero non è a norma), l'edilizia popolare e residenziale, tutto ciò che oggi qui nella provincia di Latina non c'è».