Si era parlato di non abitabilità, vista la mancanza degli allacci di luce, acqua e gas. Adesso, invece, sorge un altro dubbio: ma i 48 alloggi di Porta Nord, quelli che il Comune ha già consegnato ai rispettivi assegnatari, sono agibili?
Con molta probabilità non lo sono, visto che in mancanza di allacci delle utenze (e si parla di quelli condominiali, non di quelli individuali di ogni singolo assegnatario), una casa viene considerata automaticamente inagibile. E allora, se le cose stanno così, con quale criterio il Comune ha consegnato le abitazioni ai legittimi proprietari?
Facendo un passo indietro, il Comune di Latina ha dato le chiavi agli assegnatari in anticipo rispetto al completamento dei lavori almeno per due motivi. Il primo è quello ufficiale, ossia che le case sono state consegnate a titolo di custodia, in attesa che vengano completati gli ultimi lavori, che per l'appunto riguardano l'allaccio delle utenze. E anche in questo caso si presenta un problema, visto che al momento non spetterebbe ai proprietari di casa vigilare e scongiurare potenziali occupazioni abusive fino, bensì ad un servizio di vigilanza, che fino a poco tempo fa veniva garantito dai costruttori degli immobili.
Il secondo motivo, invece, è sicuramente legato al ritardo sulla consegna delle 48 case, che era inizialmente prevista per l'8 gennaio. Tale scadenza ha poi subito una serie di rinvii, tanto che gli assegnatari delle case si sono ritrovati a presidiare piazza del Popolo sia per protestare che per chiedere spiegazioni all'amministrazione.
Ed è forse per questo giusto pressing da parte degli assegnatari (alcuni dei quali avrebbero già dovuto lasciare la casa in cui ancora alloggiano in attesa dell'abitazione popolare a Porta Nord) che il Comune ha deciso di consegnare prima le chiavi ad una parte degli assegnatari (il 15 febbraio) e poco dopo ai restanti. A tutti loro, però, le chiavi sono state affidate per l'appunto a titolo cautelativo, ossia per dare loro la possibilità di vigilare sulle loro case. Ma, come è stato detto, non ci sono né luce, né acqua, né gas e quindi sono inabitabili. E probabilmente anche inagibili, a meno che l'ente non tiri fuori dal cassetto un atto che dica il contrario, anche se la mancanza di allacci alle utenze lascia poco spazio a possibilità di questo genere.
Intanto, stando a quanto emerso venerdì da un incontro tra una rappresentanza degli assegnatari e il Comune, tra martedì e mercoledì verranno firmati i contratti per l'allaccio delle utenze condominiali, ai quali seguirà tutto l'iter che porterà poi alla reale attivazione di luce, gas e acqua e quindi alla concreta possibilità di iniziare finalmente a vivere la casa che tutte queste famiglie aspettano ormai da mesi.