La vicenda della gestione del trasporto pubblico locale, finito in mezzo a dieci contenziosi e richieste milionarie tra Comune e Atral, è di quelle che fanno riflettere sul fatto che negli enti locali, con il turn over degli uffici e gli avvicendamenti della politica, si lascino decantare amnesie amministrative, mancate responsabilità e vere e proprie omissioni che finiscono per prestare il fianco alle pretese dei privati e per danneggiare solo l'utente finale, in questo caso il cittadino. Perché se oggi vai a dire ad un frequentatore dei mezzi pubblici comunali degli ultimi dieci anni, sia esso uno studente, un professionista o un anziano che, dopo anni di viaggi su mezzi inadeguati e fermi agli anni Settanta ora l'ex gestore di quel servizio, beneficiario di moltissime proroghe, stia chiedendo al Comune cinque milioni di euro, probabilmente penserebbe che al danno si aggiunge un'amara beffa. O più semplicemente che questa è una delle tipiche storie italiane di malagestione che ognuno di noi vive sulla propria pelle ogni giorno utilizzando qualsiasi altro servizio cittadino che funzioni ad intermittenza. Perché quei cittadini penserebbero che potevano bastare lo stato del trasporto locale e i viaggi in quei mezzi dalla lunga anzianità, senza aria condizionata, con impianti rotti, senza controllori e con l'unica luce degli autisti pronto a prendersi in carico tutti i problemi delle corse inadeguate o mancanti. E invece no, tocca pagare due volte, se i giudici riconosceranno legittime le richieste dell'ex gestore del Tpl. Scusanti in questa vicenda non ce ne sono. Semmai repliche di fatti noti a Piazza del Popolo, quelle sì, e tantissime. E l'ultima investe uno dei settori oggetto dei ricorsi e della competenza attuale proprio di Atral, la sosta. Perché sette anni fa l'ex gestore della sosta Urbania, ha lasciato per strada debiti mai recuperati dal Comune di Latina. In quel caso il gestore del servizio dei parcheggi a pagamento dal 1/11/09 al 31/10/12 si è dimostrata, a differenza della situazione del trasporto, sin da subito inadempiente circa la spettanza al Comune di Latina del ricavato dei parcheggi a pagamento. Ha iniziato a pagare in ritardo arrivando a maturare in poco tempo un debito consistente. Poi è sparita nel nulla, senza pagare all'ente un aggio pari a quasi un milione di euro che ancora debbono essere recuperati. In quella vicenda l'ente si dimostrò distratto e sin troppo accondiscendente nei confronti del privato, un atteggiamento in fotocopia in altri contratti, di cui i casi più eclatanti sono quello con la Metrolatina per la costosa metropolitana che non sarò mai realizzata, ma che ci porta in dote una causa da 30 milioni di euro, e quella con Ipogeo, concessionaria della gestione del cimitero comunale. Altra contestazione, altro ricorso, altra storia da chiarire. Repetita non juvant, evidentemente. Perché oggi c'è un privato che per anni ha incassato condizioni sicuramente agevoli per operare, come la piena fiducia dell'ente condita da proroghe in serie e contratti milionari rinnovati di annualità in annualità alle stesse condizioni, sul quale controlli e verifiche sono arrivate forse troppo tardi. Ora il Comune deve sperare nei suoi avvocati e in quel lavoro di squadra tra tutti i servizi invocato dal dirigente alla mobilità. Altrimenti sarà l'ennesima cambiale, da cinque milioni di euro, da aggiungere ad lunga lista che la comunità conosce fin troppo bene.
Il fatto
Atral tra conti e divorzi. Per il Comune è un film già visto
Latina - L’ente dovrà fronteggiare l’ennesimo caso di un privato che rivendica un credito salato