Ha respirato piombo e polvere di carta, ha scritto, ha letto, ha corretto, ha riso e pianto, si è arrabbiato e ha lottato. Adesso ha le mani dei vecchi, che diventano delicate dopo essere state consumate. E' l'ultimo linotipista della provincia di Latina, la prima «vittima» della modernità che ha trasformato l'arte della stampa in industria dell'informazione. Albino Ciotti oggi ha 89 anni e la sua storia coincide con l'evoluzione della stampa e dei giornali in Italia, passati dal linotype al digitale in meno di 50 anni e lui ricorda tutte le fasi intermedie, ogni cambiamento una crisi e una speranza. «Ho iniziato facendo il tipografo ma sono stato anche giornalista, ero corrispondente de Il Mattino di Roma da Priverno, dai Lepini, quella zona lì», racconta Albino mentre sfoglia Libero, il quotidiano che legge ogni giorno alternandolo a Il Tempo per cui ha anche lavorato proprio in tipografia negli ultimi anni prima della pensione.