Sarà un perito nominato dal Tribunale a stabilire se la società Immobiliare Romagnoli spa ha diritto davvero al risarcimento di danni per un milione di euro quale conseguenza della reiterazione degli espropri che, però, non sono stati mai monetizzati. Adesso, in seguito all'azione legale, il giudice Gigante, ha conferito l'incarico al ctu perché ricostruisca «la situazione urbanistica dell'area» e da questa consulenza dipenderà la sostenibilità della domanda risarcitoria avanzata dalla società.
Tutto questo avviene a margine di una vicenda urbanistica che va avanti da dodici anni senza esito, nel senso che nell'area della ex Svar dove a sorgere un quartiere di edilizia agevolata ex legge 167, di cui non si vede traccia. Anzi la zona è immersa in un degrado tale da essere ormai un buco nero alle porte della città. Il Comune di Latina aveva approvato il piano di zona che in parte doveva procurare case a basso costo per le famiglie e in parte aveva destinazione commerciale. Nell'ambito del piano si era proceduto ad espropriare alcuni terreni della Immobiliare Romagnoli srl. Nel 2013 i lavori (proprio come adesso) erano ancora fermi e il Comune di Latina, con apposita delibera, reiterò il vincolo preordinato all'esproprio senza però impegnare gli importi per tale reiterazione. Per questa «svista» la Immobiliare Romagnoli ha citato in giudizio, per il tramite dell'avvocato Maurizio Giglio, l'amministrazione, rappresentata dall'avvocato Francesco Cavalcanti, chiedendo, dunque, danni per un milione di euro. Al fondo della storia si sta pèarlando di una grande incompiuta, ossia il risanamento tante volte annunciato dell'area ex Svar destinata, con il piano del 2006, ad ospitare un agglomerato importante di case in convenzione 167, più un centro commerciale su uno degli immobili per circa 16mila metri cubi con annessi servizi comuni. Il sito della fabbrica dismessa si estende su 25 ettari ed è oggi rifugio per senza tetto, tossicodipendenti, teatro di risse violente e spazio tra i più pericolosi di Latina. La perizia dovrà essere consegnata entro sessanta giorni e la società potrà nominare un suo consulente di parte.