La bomba non sarà fatta più brillare nella cava di Cardi nel territorio del comune di Itri. La decisione è stata presa ieri mattina nel corso della riunione che si è svolta in Prefettura a Latina. Come era stato già annunciato, il sindaco di Itri, Antonio Fargiorgio, raccogliendo l'appello del Comitato civico "Monte Bucefalo", aveva chiesto un incontro con la Prefetta di Latina Maria Rosaria Trio, teso a rivedere la decisione di fare esplodere l'ordigno in una zona che non pareva proprio idonea.
La decisione di fare brillare la bomba in quella cava era stata presa nel corso delle riunioni operative che si sono svolte il mese scorso presso il Prefetto alla presenza si tutte le autorità interessate.
A quanto pare il rappresentante del Comune di Itri presente alle riunioni avrebbe dato l'ok a questa possibilità di fare brillare la bomba nella cava di Cardi.
Il Comitato civico Monte Bucefalo, rappresentato da Dario Punzo, bene a conoscenza delle problematiche relative alla zona, è subito intervenuto. In primo luogo la zona intorno alla cava è densamente abitata, quindi se il 5 maggio saranno evacuate 16mila persone con un raggio di un chilometro e ottocento metri, pareva piuttosto anomalo che poi la bomba sarebbe stata fatta brillare a poche centinaia di metri da centinaia di ville. Inoltre l'area intorno alla cava, è classificata secondo il PAI - il piano di assetto idrogeologico - ad elevato rischio frana, per cui in quella zona è vietata ogni azione che possa alterare questo equilibrio precario, come la movimentazione terra o altre azioni che possano provocare degli smottamenti.
Il comitato ha anche prodotto lo studio dell'area eseguito dal geologo il dottor Luca Burzi, il quale ha accertato che «un settore, seppur limitato, dell'area della cosiddetta "cava Cardi" corrispondente alle scarpate di coltivazione risulta classificato come area a pericolo A ovvero a pericolo e/o rischio frana molto elevato...».
La zona è già stata interessata da rilevanti eventi franosi che hanno interessato anche la strada comunale San Giacomo che costeggia il ciglio di cava.
Il comitato ha inviato la comunicazione con tutte le relazioni allegate, oltre che al sindaco Fargiorgio anche al Prefetto ed al 21° reggimento Genio Guastatori di Caserta, che si dovrà occupare del dinsinnesco e del brillamento dell'ordigno. Nella riunione di ieri, con le carte alla mano, è stata così constatata l'inadeguatezza della cava in questione.