La mappatura dei siti contaminati dall'amianto è ancora parziale, va recepita la direttiva di monitoraggio su scuole e acquedotti, molti dei quali con tubature in cemento amianto, e dopo le pressanti richieste di due associazioni, il Comune ancora non trova una soluzione per reperire un locale per lo sportello di assistenza e consulenza tecnica, medica e legale sui danni derivanti dalla fibra killer. Questi alcuni degli aspetti emersi oggi in commissione ambiente grazie al punto sull'emergenza amianto sollevato dai consiglieri Matteo Coluzzi e Nicoletta Zuliani. L'assessore Roberto Lessio, incalzato dall'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio nazionale amianto, non ha potuto fornire altro che le coordinate di un impegno parziale e incompleto, quello di risolvere il problema amianto anche nella città di Latina, decantato nel programma elettorale, ma ancora non attuato. Bonanni ha ribadito la necessità di istituire al più presto lo Sportello Amianto del Comune di Latina, secondo la convenzione proposta da ONA al Comune di Latina. "I medici volontari dell'Ona sono a disposizione per assistere tutti i cittadini in collaborazione con le strutture ospedaliere – ha spiegato Bonanni - necessario, però, avviare la sorveglianza sanitaria, che è a carico della ASL. È necessario che il Comune di Latina si faccia portatore degli interessi della collettività, nel rispetto dei programmi elettorali di tutela della salute e dell'ambiente, rispetto al rischio amianto e rispetto ad altri agenti patogeni e cancerogeni". Attivando il protocollo d'intesa si darebbe il via libera all'associazione, già operativa dal 2008 nel territorio di Latina ed in tutta Italia, per fornire supporto per l'assistenza dei cittadini, esposti e vittime dell'amianto. "Il protocollo va stipulato al più presto e bisogna terminare la mappatura delle scuole e anche degli acquedotti, molti dei quali con tubature in cemento amianto, con l'obbligo, per il gestore, di provvedere alle bonifiche, secondo gli impegni assunti al momento della stipulazione delle convenzioni". La Commissione Ambiente ha affrontato il tema amianto dopo che l'avvocato Ezio Bonanni e l'Ona hanno organizzato la conferenza dello scorso 13 aprile. Oggi sono stati censiti, per la provincia di Latina, circa 150 casi di mesotelioma, con un trend in netto aumento, rispetto ai circa 100 casi censiti dal Dipartimento di Prevenzione per il periodo dal 2000 fino all'anno 2014. Le città più colpite dai casi di mesotelioma - secondo quanto rilevato dal presidente dell'Associazione - fino a tutto il 2018, sono Latina con 30 casi; Gaeta con 25 casi; Aprilia con 20 casi; Sezze con 10 casi; Formia con 15 casi". "Il mesotelioma è solo la punta dell'iceberg – ha spiegato Bonanni – perché l'amianto provoca tumori polmonari, alla laringe, faringe, esofago, fegato, colon e perfino all'ovaio e per non parlare dell'asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici e le complicazioni cardio-vascolari. L'Ona quindi stima un'incidenza di mortalità per patologie asbesto correlate in provincia di Latina per il periodo dal 2000 al 2018 di circa 600 decessi, con una media di poco superiore a 30 decessi ogni anno". Un problema sanitario e sociale che richiede oggi da parte delle amministrazioni una volontà operativa concreta. Meno parole e promesse, insomma, e qualche fatto.