Hanno diritto a slittare sul posto reso libera da un pensionamento. Ma tanti docenti della provincia di Latina se lo vedono negare per un cavillo burocratico, la mancata comunicazione dell'Inps, in ritardo sullo smaltimento delle pratiche e disallineata rispetto alle tempistiche della scuola. Un caos annunciato, quello che sta avvenendo nel comparto della scuola. O per dirlo meglio con le parole di Patrizia Giovannini, segretaria provinciale del sindacato Gilda Unams, «un paradosso riconosciuto», già verificatosi un anno fa e che si sta ripetendo con il rischio che una valanga di ricorsi arrivino a complicare un quadro già molto ingarbugliato. Da due anni è l'Inps che verifica i requisiti ed è responsabile di queste procedure ma tutti i docenti che speravano in un iter più lineare stanno avendo una doccia fredda. Anche quelli che speravano nell'ulteriore elenco di disponibilità arrivato con il decreto di febbraio sulla quota 100 e che dovrebbero essere utilizzati per mobilità e ruoli andando ad aprire un varco importante. Le domande di pensionamento con requisiti regolari andavano presentate entro il 12 dicembre. «Si stanno nutrendo false speranze – spiega Patrizia Giovannini - noi siamo collegati all'Inps e tutte le competenze riguardo gli aspetti propedeutici per la liberazione dei posti in organico per i pensionamenti, sono in capo all'Inps già dallo scorso anno, quando chiedemmo la proroga per l'inserimento degli organici nel sistema. Quest'anno si sta verificando lo stesso problema: il sistema chiuderà il 25 maggio per tutti gli ordini di scuola per l'inserimento dei posti effettivamente disponibili in organico di diritto per la mobilità e la cosa più grave è che sono stati dichiarati diversi perdenti posti dalla scuola primaria alle superiori pur in presenza di posti che si libereranno per pensionamento su cui questi docenti sarebbero dovuto slittare e rientrare in automatico. Queste caselle non si liberano perché l'Inps non ha ancora lavorato le domande di pensione pervenute al 12 dicembre 2018, necessarie per rilasciare all'ufficio scolastico provinciale il numero dei posti effettivamente liberi e autorizzati per poter essere lavorati per la mobilità».
Il fatto
Docenti, la beffa dei posti bloccati: il caos delle cattedre
Latina - L’Inps non ha ancora lavorato le domande di pensione pervenute a fine 2018, insegnanti costretti al ricorso. Gilda: un paradosso