La bambina che vola in cielo, tirata su dai suoi stessi palloncini, più forti della forza di gravità, è forse una delle immagini più diffuse, opera dell'enigmatico artista inglese Banksy, di cui non si conosce l'identità. Un inno all'innocenza, al gioco e alla leggerezza, riprodotto in uno dei "quadri" dell'infiorata itrana che si è svolta domenica scorsa 23 giugno a Itri in occasione del Corpus Domini.

Festa tradizionale, arrivata alla sua 33esima edizione, eppure ricca di temi attuali accanto ai riti religiosi consolidati. Lungo via della Repubblica, ricoperta da veri e propri tappeti di fiori, un tripudio di colori, tanti cittadini e turisti per una delle attrazioni più amate e a impatto zero, in mezzo tra l'arte e l'artigianato, capace di convogliare moltissimi visitatori e di unire tutto il paese. 

Un'infiorata "impegnata", a giudicare dalle opere rappresentate. C'è la donna con il bambino, che celebra la maternità, un albero dai grossi tronchi che contiene un pallone da basket, circondato dalle tante mani degli allievi del Basket Itri per ricordare l'importanza dello sport;  e ancora una bimba seduta su una barchetta di carta sotto l'arcobaleno, il quadro di Terry, un giovane migrante del Gambia, ospite del progetto Sprar, che divide il mondo in due: la parte inferiore, fatta di un mare rosso e di un barcone di migranti che sta naufragando, la parte superiore dove siede un angelo con gambe a forma di gabbiano, la speranza. Non manca l'altro tema di grande attualità, l'emergenza ambientale. Con un quadro di fiori che rappresenta una terra a forma di lampadina, nutrita da bambini che ne innaffiano le radici, e tutt'intorno biciclette, pale eoliche, un grande sole. 

Ma non è finita. C'è poi un grande fiocco rosa, ed è l'opera de Le Brigantesse, associazione di donne coraggiose che lotta contro il tumore al seno facendo informazione sulla prevenzione; e il gruppo sportivo Nomen Omen con l'opera "Rusecone".

Insomma, a Itri domenica 23 giugno si è celebrata la vita. Sia per chi ha fede, e ha adorato il Corpus Domini, con tanto di processione e rito religioso; sia per chi, laico, semplicemente voluto riempire via della Repubblica con tappeti di fiori rivolti al cielo. Un paese che mostra di vivere la contemporaneità e di conoscere la complessità del reale. Senza paura di metterlo in mostra.

(Ringraziamo Vittoria Maggiarra per la gentile concessione delle foto)