Temperature elevate, siccità e sterpaglie favoriscono il diffondersi di incendi, spesso di natura colposa. Una vera e propria piaga che, se possibile, accresce la propria gravità quando si verifica all'interno di aree protette come quella del Parco nazionale del Circeo, dove nel passato - neppure troppo remoto - le fiamme hanno devastato ettari ed ettari di vegetazione.

Considerati tutti i potenziali rischi a livello locale e nazionale, la deputata Rossella Muroni, in quota Liberi e Uguali, ha presentato nei giorni scorsi un'interrogazione a risposta in commissione indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al ministro dell'Ambiente, al ministro dell'Interno e al ministro delle Politiche agricole alimentari e del Turismo. Nell'atto, vengono elencati alcuni numeri: nel periodo 2006-2015, in Italia sono stati distrutti dal fuoco oltre 73mila ettari di vegetazione e negli ultimi 30 anni è andato perduto il 12% del patrimonio boschivo. Si cita, tra gli altri, il caso del Parco del Circeo. «Ci sono casi limite come quello del Circeo, dove in media - così nell'interrogazione - ogni anno si verificano 17 incendi, molti dei quali di origine colposa. Come quello del 2011, quando il fuoco ha devastato 41 ettari di boschi e vegetazione tra Quarto Caldo, San Felice e le dune di Sabaudia». Alla luce di questa situazione, la deputata chiede se il Governo non intenda promuovere un piano straordinario al fine di prevenire, spegnere e contrastare gli incendi, così da tutelare e supportare i parchi nazionali.