Il cimitero di Priverno ha già un nuovo gestore. Dopo aver revocato l'incarico della Ercolani Group, l'Ufficio Tecnico ha infatti provveduto a chiamare in causa la ditta Antares, ovvero la società che nella procedura di affidamento del settembre 2018 era risultata seconda classificata a causa di un ribasso minore offerto sulla base d'asta, rispetto alla ditta di Terracina. La Antares, ditta che arriva da Castello d'Agogna, paesino di poco più di mille abitanti in provincia di Pavia, era stata ammessa alla gara con riserbo visto che il plico presentato era apparso incompleto. La stessa Antares, così come la Sinergy di Roma provvidero comunque a mettersi in regola entro i termini previsti dal regolamento di gara.
Alla scrematura dell'apertura dell'offerta tecnica poi, l'Antares era rimasta unica alternativa alla Ercolani visto che Ergone Service e Sinergy Coop vennero escluse per non aver superato il punteggio di 56 che costituiva la soglia minima stabilita nel disciplinare di gara per accedere alla valutazione dell'offerta economica. Come detto, Ercolani vinse poi grazie ad un ribasso del 6,50% sull'importo a base d'asta di complessivi 425 mila euro. A dire il vero, già nei mesi scorsi, più volte i cittadini di Priverno si erano lamentati del servizio offerto dalla ditta aggiudicataria.
La vicenda era stata anche oggetto di discussione consiliare con un'interrogazione di Agenda per Priverno che chiedeva, ottenendo risposte solo in parte, sugli avvenuti adempimenti da aperte di Ercolani rispetto a svariati punti espressi nell'offerta tecnica presentata. L'epilogo della vicenda poi è arrivato la settimana scorsa quando con apposito atto, il responsabile dei servizi cimiteriali ha revocato il contratto di affidamento alla ditta di Terracina dopo aver ricevuto comunicazione dalla Prefettura di Latina di adozione del provvedimento interdittivo antimafia nei confronti della ditta Ercolani. Proprio nel contratto firmato nel settembre 2018 c'era infatti inclusa una clausola risolutiva espressa nel caso in cui l'Amministrazione fosse venuta a conoscenza di eventuali comunicazioni-informazioni attestanti situazioni di sussistenza di una delle clausole di decadenza, di sospensione o divieto previste. L'articolo 20 dello stesso contratto, prevedeva quale clausola di risoluzione contrattuale, l'emanazione nei confronti dell'appaltatore di un provvedimento relativo alla vigente normativa antimafia. Al di là dei cavilli burocratici, la maggior parte dei privernati si augura che la nuova gestione riesca a colmare le lacune di servizio palesate dai predecessori.