Diciotto presenti e delibera approvata all'unanimità.

Così Carlo Verdone è diventato, attorno alle 11.30 di questa mattina (27 agosto 2019), un cittadino onorario di Anzio.

La benemerenza sarà consegnata alle ore 16 di venerdì 30 agosto 2019, ma il passaggio formale in aula era indispensabile. Nella delibera, infatti, si sottolinea che la cittadinanza onoraria è intesa come appartenenza alla comunità cittadina della persona che si è distinta in modo positivo. Verdone, di fatto, è una eccellenza nel panorama cinematografico e artistico, un nome indissolubilmente legato alla città di Anzio, cui ha reso merito con citazioni nei film e dichiarazioni d'amore e rispetto.

La prima a intervenire, dopo la lettura della delibera da parte del sindaco, è stata Anna Marracino (Pd): «È importante che su questa delibera ci sia un voto unanime: tutti dovremmo sentirci onorati di annoverare Verdone fra i cittadini onorari. Purtroppo, però, sui Social ho letto commenti negativi: credo che sia necessario fare una distinzione fra i diversi momenti vissuti nella massima assise. Ci sono occasioni in cui dibattiti, scontri, confronti, posizioni contrarie sono all'ordine del giorno, ma questo non lo è perché è un momento celebrativo».

Poi è stata la volta del consigliere Flavio Vasoli: «Questa cittadinanza onoraria è un passaggio culturale importante che si va ad aggiungere a tanti altri, relativi alla valorizzazione delle eccellenze e dei prodotti locali. Noi dobbiamo puntare sempre più in alto, verso il rinascimento culturale della città».

Alla fine la parola è passata al sindaco Candido De Angelis, che ha effettuato un intervento di ampio respiro: «Voglio ricordare che noi non facciamo politica sui Social: quei commenti li lasciamo a una decina di rancorosi che devono cuocere nel proprio brodo. Sono una sparuta minoranza e resteranno tali. Noi rappresentiamo chi la mattina va a lavorare, chi porta avanti la propria azienda, chi non ha lavoro. Stiamo cercando di dare il massimo per la città: siamo solo al primo anno amministrazione, ma abbiamo già tanti progetti per Anzio centro e per le periferie. Dobbiamo portare la città nel posto che merita, abbiamo in mente di rendere onore a chi da decenni dà lustro ad Anzio e contiamo di farlo in futuro. Ci sono decine di persone che non si vergognano di onorare la nostra città: si sono esposti per dire che amano Anzio. Politici, industriali, registi, musicisti, attori: gente cui dobbiamo rendere conto con orgoglio e dignità, per amore di Anzio. Mi è dispiaciuto l'accenno ai Social - ha aggiunto il sindaco -, perché non li considero: io sono orgoglioso di essere la continuità del centrodestra e di un galantuomo come Luciano Bruschini, per il quale nutro stima e affetto. Io ho fatto il centrodestra nel 1999 e fortunatamente siamo ancora al governo della città. Dopo di noi c'è il vuoto assoluto, continuassero a farsi belli fra di loro sui Social. Ricordo che quindici anni fa facemmo una grande operazione culturale per la città: andammo al Louvre di Parigi e prendemmo la Venere di Anzio, ritrovata qui e venduta nel 1915 dai Borghese a Napoleone III per una somma altissima insieme con altri reperti. La portammo ad Anzio, venne addirittura il direttore del Museo archeologico del Louvre, che sostenne più volte come il nostro museo fosse un piccolo gioiello. All'epoca mi dissero di aver portato una cosa che non valeva niente. Fui accusato di tutto. E così succederà anche adesso, con quella sparuta minoranza per cui qualsiasi cosa facciamo è fatta male».