Barriere architettoniche e disservizi sono stati più forti della sua sete di conoscenza, rinviando il traguardo più importante: una laurea voluta a tutti i costi, anche superando i limiti che potevano derivare dalla sua disabilità motoria. Ma nella sua battaglia contro un imprevisto vergognoso e indegno per la Capitale d'Italia ora Matteo Chittaro non è più solo: al suo fianco il presidente della Asso- Consum Ettore Salvadori, che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per chiedere conto di quanto accaduto presso tre diverse fermate della metropolitana di Roma martedì scorso, quando lo studente di 21 anni residente ad Aprilia, costretto su una sedia a rotelle dall'età di 10 anni, si è ritrovato in trappola per ore per colpa del guasto degli ascensori, impossibilitato a sostenere l'esame più importante della sua carriera di studente della facoltà di Lingue presso l'Università Roma Tre e dunque costretto a rimandare il sogno di conseguire la laurea a maggio e sperare di diventare presto o tardi un influencer famoso. A raccontare il suo calvario e sfogare la rabbia e la delusione per quelle barriere frapposte tra la sua disabilità e la sua ambizione, è stato proprio Matteo, attraverso una lunga intervista rilasciata al quotidiano Leggo, mezzo con cui il giovane che vive con sua mamma e coltiva il sogno di diventare un influencer, ha raccontato la sua Odissea senza lieto fine. Fino a ieri la malattia congenita che lo ha costretto su una sedia a rotelle sin da quando era solo un bambino, non è riuscita a limitare la sua voglia di condurre una vita normale. Ha conseguito il diploma di maturità presso il linguistico del liceo Meucci, per poi iscriversi alla facoltà di Lingue a Roma Tre, in zona Ostiense. Martedì scorso però il solito percorso da casa all'università - 50 minuti in treno fino a Termini, poi metropolitana fino alla stazione Marconi - si è tramutato in un calvario. Sceso alla stazione, si accorge che l'ascensore non funziona. A separarlo dall'ateneo un interminabile muro di scale. «Sono abituato a ingegnarmi e trovare soluzioni alternative, così mi sono diretto alla stazione successiva - ha spiegato Matteo - per poi prendere la metro in senso contrario per utilizzare l'ascensore dell'altra piattaforma, uno dei due di solito funziona sempre». Questa volta però anche l'altro elevatore e quello della stazione successiva erano guasti. E Matteo non ha potuto fare altro che veder sfumare l'esame che lo avrebbe condotto alla laurea, dirigersi verso Eur Fermi sul lato accessibile per i disabili e tornare a casa con il traguardo della laurea rimandato al prossimo anno. Ma da quanto tempo non funzionavano gli ascensori? Perché il servizio non era stato ripristinato? Chi avrebbe dovuto controllare l'esecuzione degli interventi di manutenzione da parte della ditta che ha vinto la gara di appalto? E soprattutto come è possibile che nel 2019 le metropolitane della capitale d'Italia possano trasformarsi in una trappola per chi è costretto a spostarsi in carrozzella? Interrogativi che il presidente della Asso Consum ha rivolto ora alla Procura. «Con riserva di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti dai cittadini e dagli utenti - conclude la denuncia a firma del presidente Ettore Salvatori - restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento dovesse rendersi necessario».
I ringraziamenti di Matteo: «Il Rettore mi farà ripetere l'esame»
Nella serata di ieri, con un post su facebook, è stato lo stesso Matteo a tornare sull'argomento per ringraziare le persone che gli hanno mostrato solidarietà. «Grazie a tutti per le vostre parole, siete davvero tantissimi e mi trasmettete davvero tanta forza. Ho deciso - spiega lo studente - di scrivere quel post su Instagram perché non è la prima volta che capitava una cosa del genere. Le altre volte ho sempre trovato una soluzione, in un modo o nell'altro sono sempre riuscito ad arrivare o tornare a casa in treno, ma quello che è successo ieri è davvero troppo». L'odissea vissuta da Matteo ha colpito anche l'Università, che ha concesso al 21enne la possibilità di ripetere l'esame. «Ho parlato - continua - con il rettore della mia università che, con tutta la disponibilità e la gentilezza, mi ha dato la possibilità di ripetere l'esame nei prossimi giorni. Grazie a voi che state continuando a condividere e supportare la mia causa».