«I dati diffusi dall'Istat indicano che nei primi sei mesi del 2019 il Lazio è la prima regione in Italia per crescita dell'export: +26,9% a fronte di una media nazionale del +2,7%». Un grande traguardo quello raggiunto dal Lazio, così come raccontato dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti che, rilevazioni dell'Istat alla mano, sottolinea come nel primo semestre del 2019, il territorio sia riuscito ad esportare merci per un valore totale di 13,9 miliardi di euro, ossia circa 3 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2018.
E se il Lazio è la «locomotiva d'Italia», citando il presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini (Pd), il motore di questo processo sono le province di Latina e Frosinone, che rispettivamente aumentano il proprio export del +56% e del +27%.
Guardando ai vari settori, il Farmaceutico è quello che cresce più di tutti (+64%). «Un'industria che nel nostro territorio crea ricchezza e soprattutto nuova occupazione - prosegue Zingaretti - In forte crescita anche le esportazioni del settore agroalimentare, dell'abbigliamento e dell'elettronica». Second il presidente, questi risultati «straordinari» sono il risultato «di una politica degli investimenti lungimirante che la giunta regionale ha promosso con continuità e convinzione in questi sei anni di governo su tutto il territorio. Ci aspettano sfide difficili, ma il Lazio ha tutte le potenzialità per fare bene e continuare a crescere grazie anche al coraggio e alla determinazione dei nostri imprenditori e a una strategia condivisa con le amministrazioni locali».
Grande soddisfazione anche in casa Unindustria per i risultati ottenuti dalla regione. Quelli dell'Istat sono numeri che il presidente Filippo Tortoriello interpreta come il «risultato ottenuto grazie ai cospicui investimenti in ricerca e sviluppo e innovazione, che sempre di più avvengono in chiave 4.0. Le aziende infatti stanno investendo in biotecnologie e nuovi materiali, ma anche in software, big data, analytics, intelligenza artificiale: tutte tecnologie che consentono di crescere in efficienza e qualità».
C'è un però: se da una parte si gioisce per la farmaceutica, che rappresenta «uno dei settori più promettenti e ad alta tecnologia, con significative opportunità per lo sviluppo complessivo del Paese, ma anche per quello specifico della nostra regione», dall'altra Tortoriello analizza come tale successo venga in qualche modo ostacolato dal rallentamento di alcuni settori, «fra tutti l'automotive che ha perso in sei mesi il 30% dell'export».