È uno dei monumenti più suggestivi e più importanti della città. Un'area archeologica che contiene i resti di un tempio d'epoca romana innalzato in onore di Giove, Giunone e Minerva, datato intorno al I secolo a.C. Fa parte del complesso del foro emiliano, si trova in linea d'aria a pochi metri dal teatro romano e con la sua imponente colonna, l'unica rimasta in piedi, mostra tutta la sua solennità a chi arriva all'ingresso di piazza del Municipio.

Bene, ora per questa area archeologica che è già stata interessata da progetti di recupero in passato, anche da parte di privati (si ricorda il progetto con il Croma, restauratori, finanziati da un'azienda privata del territorio, poi interrotta) potrebbero aprirsi nuove strade. A volerlo è la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio che, ci conferma l'assessore alla Cultura Barbara Cerilli, ha riservato al sito archeologico qualcosa come 250 mila euro. Ci sta lavorando il dottor Francesco Di Mario, responsabile territoriale per la Soprintendenza, particolarmente attento ai beni culturali della città. Trapela molto poco. Ma presto le frotte di turisti che si accalcano intorno al Capitolium per fotografarlo, scorgervi all'interno l'opera in reticolato di tufo o un pezzo di Appia, potrebbero non essere più costretti a guardarlo solo dall'esterno. Ci viene confermato dall'assessore Cerilli che l'idea è di aprire al pubblico il sito, per farne un'area accessibile e visitabile e trasformare le sue "favissae", i locali interni che venivano utilizzati per riporre le offerte votive agli dei, in locali museali ed espositivi. Ciò consentirebbe di valorizzare gli innumerevoli reperti in possesso del Comune di Terracina, trovati e mai esposti per mancanza di spazi.

Ma anche di ospitare reperti archeologici provenienti da altre parti d'Italia e organizzare mostre temporanee in grado di attirare flussi turistici. Sarebbe una rivoluzione. Soprattutto perché questo progetto va ad affiancarsi ai numerosi stanziamenti già decisi dalla Soprintendenza per la città: circa 800 mila euro per la chiesa del Purgatorio, 500 mila euro per la chiesa dell'Annunziata, e i 2 milioni di euro per il recupero del teatro romano.