L'Anpi di Aprilia tuona contro la decisione dell'amministrazione comunale di rimuovere dalla facciata del municipio lo striscione contro la mafia. Da qualche tempo il manifesto affisso anni fa sulla parete della sede comunale di piazza Roma è sparito, una scelta che non è sfuggita all'associazione partigiani "Vittorio Arrigoni" che per questo non lesina critiche alla maggioranza Terra. «Curiosamente e paradossalmente - afferma il presidente dell'Anpi di Aprilia, Filippo Fasano - la rimozione dal frontale del palazzo comunale del pannello "Aprilia è contro la mafia" (non sapremo mai il motivo) può essere letto in questi giorni come la decisione, da parte dell'Amministrazione, di una definitiva smobilitazione sul tema della lotta alla criminalità organizzata; quel pannello, così vistosamente esibito da molti anni, era il simbolo di una lotta che impegna l'Amministrazione a difesa di tutti i cittadini onesti, che non pensano affatto che le mafie improvvisamente si volatilizzano ma casomai cambiano pelle, trovano modalità più efficaci per operare nella illegalità". Per questo l'Anpi di Aprilia chiede con forza che il manifesto torni al suo posto.«Il 21 marzo, nel corso della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime di mafia organizzata da Reti di Giustizia e patrocinata dal Comune, abbiamo assistito a una grande manifestazione di studenti, docenti e associazioni del territorio che hanno riempito le piazze, le strade e il parco Falcone e Borsellino come mai è avvenuto in questa città. Un bel segnale di belle speranze. E ora che si fa? Il governo della nostra città, nel momento - continua l'Anpi - in cui è necessario mostrare la forza della legalità, la risolutezza delle decisioni a protezione dei cittadini, il coraggio di opporsi alla prepotenza e di non deludere quanti in questi anni hanno creduto che le mafie si possono sconfiggere, non prende nessuna posizione, non si costituisce parte civile, non chiarisce la propria posizione. Non ha senso, lo ripetiamo ancora una volta, chiudersi in un silenzio che fa il vuoto di fiducia e di credibilità nelle istituzioni. E si rimetta al proprio posto quel drappo. Per favore. Abbiamo bisogno ancora di crederci"