Ci sono più di duemilaottocento alunni disabili in tutta la provincia di Latina di cui più di 1110 gravi che avrebbero bisogno ognuno di un insegnante di sostegno con un rapporto 1/1, e altri medio gravi e lievi a cui spesso restano solo i posti in deroga e per i quali i rapporti insegnante/ alunno sforano di gran lunga quelli consentiti dalle norme. La fotografia dell'assistenza alla disabilità sui banchi di scuola non è incoraggiante neanche quest'anno e sono ancora più di 400 i docenti che mancano all'appello della chiamata in cattedra con il risultato di tantissimi casi di bambini e ragazzi con handicap in aula scoperti e senza un'assistenza specifica che contempli un regolare diritto allo studio. I presidi sono alle prese con le graduatorie e se in questi giorni si sta ovviando con le supplenze anche per incarichi al 30 giugno e al 31 agosto su posto comune, sono molti di più i posti sul sostegno ancora sguarniti e, naturalmente quelli che non dovrebbero trovarsi in questa condizione. Che cosa sta succede? L'unico titolo abilitante per il sostegno è il TFA, un tirocinio formativo universitario autorizzato dal Mef e dal Ministero che si è svolto con più cicli da qualche anno ed è l'unico lasciapassare per l'agognata specializzazione che consenta di accedere a questo delicato ruolo. L'ultimo fu bandito lo scorso anno ma le richieste sono tantissime (basti pensare che all'università di Cassino sono state 4mila le richieste di TFA per un centinaio di posti disponibili). Numeri in linea con la domanda se si pensa che le certificazioni di disabilità aumentano ogni anno in modo vertiginoso e a questi casi non corrisponde un adeguato numero di docenti formati. Quest'anno ci si è mossi per coprire posti di ruolo con i Tfa di qualche anno fa, con l'ultimo concorso straordinario del 2018 per scuole dell' infanzia perché si era esaurita la graduatoria 2016 e successivamente con quella 2018 per gli altri gradi di scuola. "Siamo arrivati a coprire i ruoli con tutti quelli che avevano partecipato ai concorsi e con le Gae – spiega Patrizia Giovannini della Gilda – ma mancano all'appello ancora 400 posti da coprire con le supplenze, ovvero con le graduatorie d'istituto di seconda e terza fascia perché non abbiamo più specializzati e si tratta di chiamate che vengono fatte dai dirigenti scolastici per tutti gli ordini di scuola tramite graduatorie incrociate dalle classi comuni». Ovvero si attinge dalle graduatorie di chi non è specializzato nel sostegno perché non c'è altra strada: i docenti formati ad hoc sono finiti. Una situazione di scompiglio generale nella quale ogni dirigente si organizza come può. E i sindacati lamentano proprio la mancanza di controllo sui presidi, sulle provincie e l'assenza di raccordo generale sulle nomine. «Siamo nel limbo, mancano insegnanti di sostegno e non abbiamo più specializzati, i posti in deroga che si aggiungono ma mano che arrivano altre certificazioni andranno coperti anche quelli da supplenti di terza fascia. La soluzione? "Bisognerebbe intraprendere un maggior numero di corsi di specializzazione per docenti di sostegno e per tutti gli abilitati e aprendo i percorsi TFA a tutti – spiega Giovannini - in maniera tale che tutti siano formati, perché ci troviamo di fronte tanti docenti che non hanno gli strumenti e la formazione per operare, e di contro un aumento di casi di handicap non indifferente»
Il caso
Scuola, è emergenza insegnanti di sostegno: ne mancano 400
Latina - Non ci sono più docenti specializzati e i posti restanti saranno coperti con le supplenze su graduatorie da classi comuni