Sul caso degli appartamenti di Porta Nord, dove le famiglie affidatarie non hanno ancora una casa abitabile per assenza degli allacci delle utenze, l'assessore Franco Castaldo s'è assunto la piena responsabilità dei ritardi e dei disservizi. La commissione è stata richiesta dalle opposizioni, con primo firmatario Matteo Coluzzi, che da mesi segue le vicende delle famiglie di Porta Nord.
L'assessore Castaldo ha risposto prendendosi le piene responsabilità di aver consegnato le chiavi delle unità abitative dando in custodia le stesse agli assegnatari come da graduatoria. Motivo che comportò all'epoca numerosi disagi per le famiglie con minori, anziani e disabili che hanno dovuto fare a meno delle utente. A rispondere ai numerosi quesiti anche i dirigenti Ayuso e Daga (settore Patrimonio e settore Urbanistica) che hanno garantito come si stia lavorando per adeguare il sistema elettrico portandolo dagli attuali 25 kw a 35 kw, in modo tale da risolvere il problema dovuto al mancato funzionamento del sistema anti-legionella. Le assegnazioni procederanno secondo le linee guida della Regione Lazio, analogamente al regolamento valido per l'Ater. Alla consegna dell'immobile ancora in attesa di assegnazione (collaudato durante l'estate) si procederà anche con l'attivazione del sistema di illuminazione pubblica inerente la viabilità circostante. In seguito alle dimissioni dell'amministratore di condominio si procederà alla nomina di uno nuovo ed al termine della procedura si provvederà all'attivazione dell'impianto fotovoltaico. Infine, assessore e dirigenti, incalzati dai commissari, hanno affermato che entro dicembre 2019 ci sarà la consegna dei rimanenti alloggi.
Il consigliere Matteo Coluzzi dice che «le parole di Castaldo sono state molto umane e per questo meritano rispetto. Il problema è che la situazione non è per nulla risolta e dunque dobbiamo stare attenti sul futuro. Siamo preoccupati del periodo restante di tempo che lasciano queste famiglie in una situazione di incertezza e difficoltà. E' bene agire celermente dando certezze a chi in questo momento non ne ha».
Insomma l'amministrazione sta provando a risolvere e la speranza per le 24 famiglie affidatarie è che si arrivi presto a una soluzione concreta. Magari prima di ripetere la stessa odissea con l'affidamento degli altri 24 alloggi.