Maggio 2009. Latina si appresta a diventare teatro di una delle più grandi manifestazioni mai ospitate nel capoluogo, l'82esima Adunata Nazionale degli Alpini. Per tre giorni, dall'8 al 10 maggio, decine di migliaia di tricolori sventolano su una città in festa e riempita di colori, suoni, sorrisi ed eventi istituzionali, d'incontro e di svago. Un fiume di Alpini sfila per tre giorni tra le strade della città, mentre da tutta la provincia (e non solo) arrivano altre migliaia di persone.
Quello che è successo 10 anni fa nel capoluogo non è stato un evento fine a se stesso: il raduno degli Alpini è diventato un pezzo di storia della città di Latina.
Tutti presupposti più che sufficienti per festeggiare con grande entusiasmo il primo decennale dall'indimenticabile Adunata, così come voluto dal Circolo Cittadino Sante Palumbo, da cui è partita l'idea di dare vita ad una due giorni di eventi dedicata proprio al grande raduno.
Un'iniziativa che ha subito trovato l'appoggio e il supporto dell'Associazione Nazionale Alpini (Ana) e della sezione di Latina, nonché il contributo, la collaborazione e il patrocinio di Esercito Italiano, Regione Lazio, Provincia di Latina e Comune di Latina, oltre che di numerosi sponsor. 
Il programma della manifestazione, prevista per il 12 e 13 ottobre, è stato presentato ieri mattina, in un partecipato incontro ospitato dal Circolo Cittadino di Latina.
Al tavolo dei relatori, i cui interventi sono stati moderati dal giornalista Valeriano Cervone, il presidente del Circolo Cittadino, Alfredo De Santis, il presidente del Comitato per le celebrazioni, il Generale Domenico Rossi e il presidente della sezione Ana di Latina, Nicola Corradetti.
Presenti all'appuntamento anche il colonnello Paolo Sandri, comandante del Nono Reggimento Alpini de L'Aquila, i consiglieri regionali Enrico Forte e Salvatore La Penna, il presidente della Provincia Carlo Medici e il capo di gabinetto del Comune di Latina, Vincenzo Abruzzino, in rappresentanza del sindaco Damiano Coletta.
Due giorni di festa, dunque, il cui scopo non è soltanto quello di ricordare il grande evento, ma soprattutto «rendere omaggio alla figura dell'Alpino per quello che ha dimostrato in pace e in guerra - hanno spiegato i relatori - e quale elemento primario nella Bonifica dell'Agro Pontino».
A questo poi si aggiunge il fatto che l'evento «vuole richiamare un momento indimenticabile per la città, stante ancora vivi i ricordi di un raduno eccezionale per partecipazione e spirito di accoglienza, nonché per sensibilizzare , soprattutto le giovani generazioni, ai valori fondamentali alla base della nostra Costituzione e della nostra cultura».

Il programma dei festeggiamenti
La manifestazione avrà inizio ufficilamente sabato 12 ottobre alle 10, al parco Falcone Borsellino, con Alzabandiera ufficiale presso il Monumento ai Caduti, a cui seguirà l'omaggio al Monumento al Bonificatore in piazza del Quadrato. Si prosegue alle 11, al Circolo Cittadino, con la proiezione per le scolaresche del video "Un'adunata da ricordare", seguita dal Concerto della Fanfara Alpini di Latina. Il concerto delle Fanfare verrà proposto anche tra le 17 e le 18 nelle piazze, nei borghi e in Q4 e Q5. Lo stesso faranno i cori degli Alpini, tra le chiese di Borgo Bainsizza, Latina Scalo, Borgo Montello e Borgo San Michele. Alle 18, nel centro storico, ci sarà lo sfilamento in musica di tutte le Fanfare, che alle 18.30 si riuniranno in piazza del Popolo per il concerto finale. Dalle 21 alle 23, invece, al Circolo Cittadino, l'evento "L'Adunata degli Alpini mi è rimasta nel cuore", tra testimonianze, riconoscimenti, la premiazione del concorso nelle scuole, un video documentario e il ricordo del Sergente Maggiore Massimiliano Ramadù, alpino caduto in Afghanistan.
Si riprende domenica mattina, alle 9.30, al Parco Falcone Borsellino, con la deposizione della corona al Monumento dei Caduti, mentre alle 10, al Circolo Cittadino, verrà celebrata la Santa Messa animata dai Cori degli Alpini. Alle 11, in Corso della Repubblica, l'ammassamento dei partecipanti per la sfilata, mentre alle 11.30 ci sarà lo scoprimento della targa in memoria del Sergente Maggiore Massimiliano Ramadù e l'inaugurazione del Monumento all'Alpino.

Una scultura per ricordare l'Adunata del 2009
Omaggiare la figura degli Alpini e ricordare l'Adunata del 2009 a Latina. Questi, in sintesi, gli obiettivi del grande evento del 12 e del 13 settembre, organizzato dal Circolo Cittadino, Ana e dai diversi partner. Ma gli organizzatori hanno voluto di più, hanno cercato qualcosa che potesse rappresentare nel tempo questa importante stretta di mano tra la città di Latina e il Corpo degli Alpini. E quale miglior strumento, se non l'arte, per raggiungere tale scopo?
È per questo che, nell'ambito del decennale dell'Adunata degli Alpini a Latina, verrà installata a Latina un'opera dell'artista Natasha Bozharova, scultrice macedone ma pontina d'adozione, esperta nella realizzazione di monumenti a carattere pubblico. A lei è spettato il compito di trasformare in un monumento lo spirito di amicizia, nata dieci anni fa, tra gli ospiti e gli organizzatori del celebre raduno nazionale, esaltando inoltre le virtù che da sempre caratterizzano il Corpo degli Alpini, «ossia la capacità di superare ogni ostacolo e il coraggio di affrontare la natura più aspra fino alla vetta, voltando lo sguardo verso il sole come le aquile, richiamate significativamente dalla piuma portata sul cappello d'ordinanza». Queste caratteristiche saranno ben rappresentate nella composizione, la quale raffigura una bambina che accompagna il militare per mano, mentre stringe a sé un mazzo di spighe di grano, emblema della pianura pontina. I due personaggi sono "protetti" da un mantello, il cui scopo è fare da scudo al vento e alle intemperie, che a loro volta sono il simbolo della sfida che i reduci della Grande Guerra e i loro figli hanno dovuto affrontare prima per bonificare la palude e poi per costruire la città.
L'opera, la cui inaugurazione è prevista per il 13 ottobre, sarà installata presso lo spiazzo in Corso della Repubblica 243, in uno spazio concesso dall'imprenditore Giuseppe Esposito. Il lavoro dell'artista, invece, è stato costantemente supportato dalle ditte Damiani Marmi e Damiani Costruzioni.
Natasha Bozharova nasce a Skopje nel 1981, per poi trasferirsi in Italia nel 2016, dove ha portato con sé il grande bagaglio di esperienze maturato grazie alle numerose commissioni realizzate in Macedonia. Le sue opere sono fortemente vitali - come si legge nelle note di presentazione - anche quando suggeriscono immagine funeree e per tale ragione pretendono che siano realizzati con materiali duttili, così da garantire infinite possibilità di cambiamenti in corso d'opera. «Infatti, sin dalla realizzazione dell'anima in ferro, l'artista non sa cosa otterrà e l'unica regola imposta per raggiungere un risultato sempre unico è che ogni cesellatura venga aborrita per preservare la spontaneità del sentimento espresso sulle superfici. Solo così l'identificazione tra esistenza e sofferenza potrà manifestarsi nel vibrare di corpi bloccati in un istante infinito».