Gli industriali di Aprilia che operano nella zona Caffarelli possono mettersi il cuore in pace, per lo smaltimento dei rifiuti stoccati all'interno di alcuni depositi oggi non più attivi (Asea e Eco Imballaggi) bisognerà aspettare ancora mesi, forse anni. E' questo ciò che è emerso dall'ultimo Consiglio comunale, nel quale sostanzialmente l'amministrazione comunale ha alzato «bandiera bianca» rispetto alla possibilità di subentrare - al posto delle aziende - nell'operazione di rimozione e smaltimento dell'enorme quantità di rifiuti depositi nei due siti. A bloccare il Comune è l'aspetto economico: l'operazione sarebbe troppo costosa per le casse dell'ente di piazza Roma. A spiegarlo è stato il sindaco Antonio Terra, rispondendo alla mozione del capogruppo di Forum per Aprilia Vittorio Marchitti sui miasmi della zona industriale, odori provenienti da alcune aziende della zona che rendono l'aria irrespirabile ai dipendenti e agli abitanti. Il primo cittadino, nella sua risposta, ha così tracciato una panoramica più ampia sulle criticità nella zona, affrontando anche quello relativo ai rifiuti sequestrati. «La Prefettura di Latina tra pochi giorni ci chiederà quali sono i siti di stoccaggio presenti sul territorio, perché da tempo stanno monitorando la questione. Attualmente nella zona - spiega Terra - ci sono siti di stoccaggio di aziende che si trovano sotto procedura giudiziaria. E il problema è uno: chi paga le bonifiche?».
Nei mesi scorsi a lanciare l'allarme era stato il Consorzio Industriale di Aprilia (Ciap), preoccupato per i rischi derivanti dall'abbandono di questi rifiuti, ormai nei depositi da anni. Il consigliere regionale Enrico Forte (Pd) aveva presentato un'interrogazione, alla quale l'assessore regionale aveva risposto in maniera chiara: la competenza dello smaltimento spetta al proprietario ma il Comune può subentrare nell'operazione e poi - eventualmente - rivalersi sul privato. Ma in Consiglio comunale il sindaco, citando indirettamente i casi in questione, ha fatto capire che questa seconda ipotesi non verrà messa in pratica. Almeno a breve. «Molto spesso situazioni del genere si verificano perché una società si trova sotto procedura fallimentare. Noi - spiega il primo cittadino - avremmo anche la potestà legislativa per acquisire il bene, ma poi con quali soldi porteremo avanti la bonifica? Anche perché parliamo di operazioni che si aggirano tra 700 mila e 1 milione di euro».
Ambiente
Rifiuti sequestrati, la giunta Terra si sfila: «Non abbiamo soldi per smaltirli»
Aprilia - Tonnellate di rifiuti nella zona industriale, il sindaco: «Avremmo anche la potestà per acquisire i depositi ma non ci sono soldi per la bonifica»