Un importante laboratorio di approfondimento sulle tematiche del rapporto tra politiche urbanistiche e commercio si è svolto a Roma nella sede di Confcommercio Imprese per l'Italia Nazionale, in Piazza G. G. Belli.
Tema centrale, su cui si è concentrata l'attenzione della rappresentanze e degli amministratori presenti, è stato quello dei possibili sviluppi delle attività economiche all'interno dei centri storici.
All'incontro, oltre al presidente Confcommercio Lazio Giovanni Acampora, al direttore generale Salvatore Di Cecca e al delegato alla rigenerazione Urbana, l'architetto Di Cola, la presenza dell'assessore all'urbanistica e demanio del Comune di Formia, l'ingegner Paolo Mazza. Obiettivo del dibattito, le opportunità per salvaguardare al contempo l'identità storico-culturale del contesto e i trend di sviluppo commerciale.
Si è partiti dalla disamina dei nuovi regolamenti di importanti città, come Venezia, Firenze e Roma, Ferrara, Genova, Padova, Bologna, città nelle quali l'impianto regolamentare adottato mira a garantire la salvaguardia delle peculiarità dei centri storici, per valorizzarne vivibilità e attrattività commerciale.
I regolamenti esaminati sono tutti il risultato di un'azione sinergica, a livello territoriale, della Confcommercio Imprese per l'Italia con gli enti pubblici locali.
Un modello promosso da parte di Confcommercio Nazionale su tutto il territorio italiano per valutare, in modo mirato, ogni differenza di mercato e di dinamiche, di domanda ed offerta locali. «La sostenibilità ambientale e la qualità della vita debbono necessariamente essere compatibili con lo sviluppo economico – ha dichiarato il presidente Acampora – il Lazio ha un importante patrimonio di centri storici e borghi caratterizzati da bellezze e tradizioni culturali che rappresentano una notevole opportunità sia sociale che turistico-commerciale. È opportuno valorizzarli e salvaguardarli, al contempo, prevenendone l'abbandono e garantendone uno sviluppo economico sostenibile e qualitativo. Ogni area della Regione presenta una diversa dinamica domanda /offerta di insediamento di attività economiche nei centri storici e, conseguentemente, ogni Amministrazione comunale deve programmare uno sviluppo omogeneo e sostenibile», ha concluso Acampora. «È con gran piacere che ho accolto favorevolmente l'invito pervenuto dal presidente Acampora a partecipare a questa importante iniziativa sperimentale di formazione, aperta oltre che alle componenti di Confcommercio anche ad amministratori comunali – ha dichiarato l'assessore all'Urbanistica e demanio del Comune di Formia Paolo Mazza – convinto che percorsi di questo tipo facilitino la concertazione fra pubbliche amministrazioni e associazioni di categoria, che ritengo quanto mai fondamentale per il buon fine di qualsivoglia trasformazione urbanistica del territorio; trasformazione urbanistica e rigenerazione urbana del territorio non significano altro che prendersi cura delle nostre città, attraverso un percorso che alla fine dovrà restituire una città o parte di essa valorizzata dal punto di vista sociale, economico, infrastrutturale e culturale. La possibilità di fare rete con gli operatori economici rappresenta pertanto un valore aggiunto rilevante – ha continuato Mazza – Voglio esprimere, inoltre, particolare soddisfazione per l'importante colloquio avuto a margine dell'iniziativa con l'architetto Roberta Capuis, responsabile settore urbanistica e rigenerazione urbana di Confcommercio, ed il presidente Acampora che ha avuto come oggetto proprio tali argomenti. Con l'impegno di reciproca collaborazione nella fase delle procedure partecipative che l'amministrazione comunale di Formia farà partire a breve in tema di rigenerazione urbana, piano portuale e piano utilizzazione degli arenili», ha concluso l'assessore Mazza.
Anche l'architetto Di Cola ha sottolineato l'importanza di un costante confronto con le amministrazioni comunali: «Come delegato alla rigenerazione urbana, per la nostra associazione ritengo sia importante comprendere strategie di mercato locali che possano far progredire i territori, preservando le peculiarità dei centri storici. Allo stesso modo c'è la necessità di comprendere il tempo per definire regole migliori attraverso un rapporto mirato con le amministrazioni comunali».