Nel lontano 1961 il piccolo Osvaldo Tommasella di Borgo Piave si aggiudicava il "Premio della Bontà Livio Tempesta". Questa la motivazione: «Scolaretto di appena otto anni, pur non trascurando la scuola, si dedica con infinita ed angelica bontà alla cura costante di una sorellina di 20 mesi e del fratellino di cinque anni poiché il babbo è lontano e la mamma triste va a lavorare nella città vicina. Da due anni Osvaldo sorveglia e accudisce i suoi fratellini, sacrificando ad essi anche le ore di gioco delle quali avrebbe diritto la sua giovanissima età. Nulla chiede mai per sé, mentre continue e spontanee sono le rinunce e i suoi atti di amore fraterno che lo elevano ad esempio di bontà ed obbedienza». Il piccolo Osvaldo, quel giorno, alla presenza delle autorità del tempo, il presidente della Provincia Caradonna, il Vice Prefetto De Longis, oltre ad una bella medaglia d'oro appuntata al petto nel risvolto del suo cappottino, ricevette un libretto di risparmio con ben 25 mila lire. Con i soldi del premio la madre comprò dei giocattoli per lui e per i suoi fratelli e una bella cucina nuova per tutta la famiglia. Sono passati ormai molti anni, 58 per la precisione, ma Osvaldo Tommasella è sempre fiero di quel prestigioso riconoscimento. Ora è pensionato, ha un figlio, e mantiene un ottimo rapporto con i suoi fratelli. Alla domanda «Sei ancora buono come quando eri piccolo?» Osvaldo risponde sorridendo: «Sì. Sono ancora il bambino più buono del mondo!»