La sezione di Aprilia di Italia Nostra saluta con favore la decisione del Tar di Latina, che ha accolto la richiesta - presentata dall'associazione - di sospendere la determina con cui il Comune di Aprilia aveva dato il via libera all'intervento di caratterizzazione del terreno da parte della Paguro, società riconducibile direttamente alla Rida Ambiente che gestisce un impianto Tmb in via Valcamonica e fissando per il 27 maggio 2020 l'udienza di merito. "Il Tar di Latina ha concesso la sospensiva accogliendo le preoccupazioni dei rischi  - spiega il presidente di Italia Nostra Apriila, Giulietta Emiliani - che sarebbero derivati per la salute dei cittadini e del territorio dall'avvio del piano di caratterizzazione del sito contaminato di via Savuto in località La Gogna. Doveroso chiarire che Italia Nostra approva ad ogni iniziativa virtuosa diretta alla caratterizzazione dei siti contaminati, al fine di pervenire alla successiva bonifica degli stessi, purché adottata nel rispetto della vigente normativa. Alla base del ricorso che abbiamo presentato,assistiti dall'avvocato del foro di Latina, Massimo D'Ambrosio, ci sono i seri timori che l'attività di ricostruzione dei fenomeni di contaminazione dei terreni non sarebbe stata supportata dalle dovute garanzie di efficacia ed effettività della tutela ambientale e della salute pubblica, e quindi in conformità alla normativa vigente ed al principio di precauzione, a causa del provvedimento sbrigativo emesso dal Comune di Aprilia". In particolare Italia Nostra ha presentato ricorso perché convinta che l'amministrazione comunale abbia commesso diversi errori nella procedura. "Nella determinazione conclusiva - continua Giulietta Emiliani - della conferenza dei servizi del Comune di Aprilia  l'ente ha qualificato il parere dell'Arpa come positivo: in realtà l'Agenzia regionale per la protezione del territorio aveva richiesto alla società proponente condizioni e prescrizioni mai pervenute per via del mancato rispetto dei termini previsti per la conclusione della conferenza dei servizi, ovvero i 30 giorni osservati in luogo dei 90 previsti dalla legge. Ed è sempre per la stessa ragione, che il Comune di Aprilia ha qualificato come silenzio assenso la mancata trasmissione dei pareri in materia ambientale e sanitaria da parte della Regione Lazio, della Provincia di Latina, dell'Asl di Latina, enti che non sono stati messi in condizione di inviare i pareri per il mancato rispetto dei termini previsti per la conferenza dei servizi. L'articolo 14 bis, della legge 241/1990, al comma 2 stabilisce che nella conferenza dei servizi in forma semplificata e con modalità asincrona (indetta dal Comune di Aprilia con nota del 75179 del 20/08/2019) il termine entro il quale le Amministrazioni coinvolte e preposte alla tutela ambientale, paesaggistico – territoriale dei beni culturali, o alla tutela della salute dei cittadini, devono rendere le proprie determinazioni relative all'oggetto della conferenza è fissato in 90 giorni.