I lavori per l'Auditorium ancora fermi al palo, un parcheggio da sempre limitato per sopperire alle esigenze della struttura e i soliti disagi dovuti alla viabilità della zona: ecco le tre criticità irrisolte del liceo "Leonardo Da Vinci" di Terracina, con l'ultima voce che coinvolge anche il poco distante Istituto Tecnico Commerciale "Arturo Bianchini", il cui accesso è sempre legato a una via Pantanelle troppo stretta e disastrata per reggere l'urto del doppio senso di marcia (da via Badino a via Ponte Rosso e viceversa) soprattutto negli orari di punta dei due plessi scolastici. «Dopo anni di attesa la situazione non solo non migliora, ma peggiora di giorno in giorno - afferma Paolo Zappone, presidente del consiglio di istituto del Da Vinci -. Il cantiere dell'Auditorium, un'opera che darebbe nuova linfa vitale alla cultura cittadina e allo stesso liceo che verrebbe a disporre di una sala con circa 400 posti, è bloccato da un iter burocratico (due appalti interrotti, tre subappalti e ora una nuova gara, ndr) che, stando alle ultime rassicurazioni che abbiamo avuto dal presidente della Provincia Carlo Medici, dovrebbe sbloccarsi a breve con la gara d'appalto definitiva (sul progetto esecutivo firmato dall'ingegnere De Paola e approvato dagli uffici di via Costa, ndr). Così come ci auguriamo che venga sfruttato il terreno incolto dove sorgeva il Cinema Arena Pillì. In questo senso si era parlato di farne un parco pubblico annesso al parcheggio del liceo ma il Comune, nonostante gli intenti annunciati, non ha più provveduto ad annettere l'area privata».
L'aspetto più critico resta comunque la viabilità della zona, come conferma Zappone che si è reso portavoce sia della direzione didattica del liceo, del corpo docenti e dei genitori degli studenti: «Via Pantanelle a doppio senso è ormai inadeguata per il traffico nelle ore di entrata ed uscita dei numerosi studenti del Da Vinci e del Bianchini - sottolinea Zappone -. Un vero e proprio inferno di auto in transito e parcheggiate in ogni angolo. Sarebbe il caso di consentire solo il senso di marcia con ingresso da via Badino e pensare anche ai disagi dei ragazzi pendolari che per arrivare a scuola devono pure passare per il lungofiume, su un'altra strada altrettanto messa male. Non oso immaginare - osserva Zappone - cosa diventerà l'intera zona se l'Istituto Filosi dovesse finire nel vicino Mercato Arene».