Il Consiglio direttivo dell'Unione delle province del Lazio ha approvato un documento nel quale si analizza dapprima il ruolo dell'ente provincia dopo il referendum del 2016 e si chiede di conseguenza una profonda rivisitazione dell' impianto normativo che le regola. L'obiettivo è avere un rapporto con la Regione che sia più fluido ed efficiente, così da garantire un espletamento dei servizi migliore per il territorio. Il vicepresidente della Provincia di Latina Vincenzo Carnevale ha perorato a Roma la causa pontina. «Quello votato oggi – dichiara il vice presidente Upi Lazio Vincenzo Carnevale – è un documento importantissimo che pone finalmente la giusta attenzione su una situazione che per certi versi non è più tollerabile. C'è bisogno, come del resto dichiariamo nel contenuto stesso, di una comunicazione diretta ed immediata con l'Ente Regione. Una preferenziale che ci aiuti a mettere ordine nei nostri enti dopo la svolta referendaria e la seguente regolamentazione, e che ci dia poi in successione la possibilità di operare per il nostro unico scopo: il bene dei cittadini. Abbiamo già dimostrato di poter fare molto, nonostante il cambiamento legislativo degli enti provinciali, lavorando con metodo e responsabilità, ma ora è il momento per capire meglio, confini, ambiti, responsabilità. In quest'ottica credo che debbano decadere ogni tipologia di idealismi o prese di posizione, per lavorare tutti, indistintamente verso l'unico traguardo possibile».
L'Upi richiede un canale di collegamento tra l'Ente Regione e le stesse Province, che consenta di gestire correttamente il processo di razionalizzazione delle funzioni di coordinamento del territorio. In questo senso, l'Unione delle province indica l'Ambiente come settore prioritario. Dopo il trasferimento del personale alla Regione, i Settori Ambiente delle Province sono rimasti, per lo più, depauperati di risorse finanziarie e professionali e non riescono a far fronte agli adempimenti richiesti sia sotto il profilo del tempestivo rilascio dei titoli autorizzativi per le materie ricomprese nelle funzioni regionali, sia per quanto attiene alla esecuzione di attività di vigilanza e controllo sulle attività già autorizzate, con gravi ricadute sui territori anche in termini occupazionali. Altro aspetto rilevante di mancata regolamentazione è quello della Formazione Professionale che, a seguito del riordino delle competenze, è stata considerata competenza non fondamentale e come tale ricondotta alla titolarità della Regione. La situazione venutasi a determinare implica che gli enti delegati sono tenuti a gestire la delega senza oneri essendo una gestione per conto dell'ente delegante. Ciò, richiede che il sistema sia a totale carico dell'ente delegante.
In sostanza, l'obiettivo delle Province è quello di capire bene quali siano ambiti e competenze, definire i confini entro cui operare. Se questo sarà fatto, anche i servizi offerti ai cittadini avranno notevoli benefici.