In tutta Italia stanno arrivando a migliaia di proprietari di case avvisi di accertamenti per Imu, Tasi e Tari relativi all'anno 2014 (come si sa dopo 5 anni le imposte cadono in prescrizione). Un controllo massiccio considerato necessario dal Governo che intende recuperare l'evasione di questi tributi. Ma a quanto pare, come denunciano le associazioni dei proprietari, non tutto sembra filare per il verso giusto. In molti casi questi accertamenti si riferiscono a casi di omessa o infedele denuncia oppure mancato pagamento.
«Ancora una volta – osserva il Presidente di Federproprietà Latina, Benedetto Delle Site – la mano del fisco si abbatte sui proprietari di case, aspettando l'ultimo momento di scadenza. Non sempre però l'accertamento è relativo a evasione ma più spesso si riferisce ad errori della banca dati dei Comuni o dalla lentezza degli apparati burocratici. Se fossero vere le cifre indicate da alcune analisi per un ammontare di centinaia di milioni di euro si tratterebbe di un enorme buco che dimostrerebbe l'incapacità delle amministrazioni a gestire un'imposta che dovrebbe essere facile riscuotere data la conoscenza della localizzazione delle abitazioni e dei rispettivi proprietari, iscritti negli elenchi catastali».
Un ultimo aspetto, poi, su cui Federproprietà mette l'accento.
«Va inoltre osservato - conclude Delle Site - che per l'Imu-Tasi del 2014 occorre tenere presente che le disposizioni prevedevano un carico del 90% per il proprietario e del 10% per l'inquilino. Il pagamento infine di una sanzione del 30% del non pagato porta a pensare ad una forma di usura a danno dei proprietari». Insomma, per il presidente di Federproprietà della provincia di Latina è necessario fare chiarezza al più presto rispetto a questi accertamenti così da garantire un quadro chiaro a chi si trova ad avere a che fare con queste cartelle.