Si è fatta attendere tre giorni la replica del Comune ai dubbi sulla legittimità dell'intervento di trasformazione dell'ex cinema Giacomini in un centro culturale polifunzionale, per il quale la Giunta municipale ha approvato l'avvio dell'istruttoria. A intervenire è direttamente il sindaco Damiano Coletta, deve farlo lui perché ha tenuto nelle sue mani la delega alle Attività Produttive, ma oltre ad annunciare la prossima nomina di un assessore (il terzo del settore) e cimentarsi nell'elogio del lavoro di squadra che ha introdotto, non fa altro che sfruttare l'occasione per sfoggiare la superbia alla quale ci ha abituati ormai da tempo. Forse ignora i contenuti della legge regionale sulla rigenerazione urbana che ha spinto la proprietà del multisala dismesso a commissionare il progetto, probabilmente è stato consigliato male, fatto sta che il primo cittadino continua a difendere ciecamente l'operato del Suap e un progetto che si basa sull'erronea applicazione delle norme.
Coletta interviene per correggere quelle che definisce «molteplici inesattezze» e per ribadire che «gli uffici del Suap hanno lavorato con la consueta professionalità fornendo all'iter istruttorio il supporto dovuto» aggiungendo che i tecnici del Servizio Attività Produttive hanno «verificato la sussistenza dei requisiti e dei presupposti per l'ammissibilità dell'intervento edilizio in progetto». Il sindaco ribadisce persino come «la legge regionale 7/2017 è stata applicata correttamente considerando che il progetto di rigenerazione dell'ex Giacomini riguarda la sola ristrutturazione interna al volume esistente con parziale cambio di destinazione d'uso (proprio ai sensi dell'articolo 4 della stessa legge)».
Pensavamo di essere stati chiari, ma è bene ribadire il concetto. Perché solo leggendo gli articoli della legge regionale sulla rigenerazione urbana, almeno quelli richiamati dai progettisti nella loro relazione illustrativa allegata al progetto, il sindaco capirebbe facilmente che i tecnici del Suap si sono lasciati ingannare da una mossa astuta dei progettisti. Perché effettivamente l'articolo 4 della legge regionale 7/2017 consente in via generica il cambio di destinazione d'uso tra quelle contemplate dal Testo Unico dell'edizilia, ma è l'articolo 6 della stessa legge regionale a disciplinare nello specifico gli interventi di ricostruzione o ristrutturazione di attività cinematografiche e centri culturali polifunzionali, proprio come nel caso dell'ex Giacomini, attribuendo un premio di volumetria del 20% e la trasformazione di una superficie non superiore al 30% del totale, per dotare gli immobili di attività commerciali connesse. Tuttavia l'ultimo comma dello stesso articolo 6 precisa che «Le disposizioni di cui al presente articolo non possono riferirsi ad edifici siti nelle zone individuate come insediamenti urbani storici dal Ptpr», tenendo fuori dai giochi, ahinoi, l'ex cinema Giacomini.
Per aggirare il vincolo storico, i progettisti hanno pensato bene di rifarsi all'articolo 4 per l'intervento di riqualificazione urbana, che consente di ovviare il Ptpr con il benestare della Giunta comunale, ma hanno utilizzato i parametri dettati dall'articolo 6. Una contraddizione bell'e buona, che gli stessi progettisti mettono nero su bianco a pagina 18 della relazione tecnica illustrativa allegata al progetto: «Di fatto, seppure la procedura per la presente richiesta faccia riferimento al solo articolo 4 di tale legge, si è ritenuto opportuno orientarsi sul limite previsto nel citato comma dell'articolo 6, laddove si tratta specificatamente di possibile parziale variazione di destinazione d'uso per interventi concernenti teatri, sale cinematografiche e centri culturali polifunzionali».
Detto ciò, è persino inutile stare a discutere sulla destinazione d'uso da attribuire al cinema: il sindaco Coletta continua a ritenerla turistico ricettiva, noi no. Prevale il fatto che la legge regionale 7/2017 consente la riqualificazione, con ampliamento e parziale trasformazione, di cinema e centri culturali polifunzionali, tranne quelli situati nei centri storici a tutela integrale come l'ex Giacomini. Non è una nostra opinione, è quello che leggiamo nel testo della legge regionale
Il punto
Ex cinema Giacomini, l'inopportuna difesa del sindaco Coletta
Latina - Il sindaco di Latina legittima il progetto di trasformazione dell’ex cinema in centro culturale polifunzionale, ma le carte lo smentiscono