Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e gli assessori della sua Giunta dovranno impegnarsi a individuare, fra le maglie del Bilancio dell'ente, «le risorse necessarie per potenziare gli argini dell'Amaseno», con l'obiettivo di «limitare i disagi» per i residenti e gli imprenditori agricoli delle zone che troppo spesso vengono colpite dalle esondazioni. Un impegno che va replicato anche per i canali Portatore e Linea, nel territorio di Terracina.
È questo, in estrema sintesi, il contenuto di un ordine del giorno presentato alla Pisana dal capogruppo della Lega Orlando Angelo Tripodi, approvato dal Consiglio regionale e dunque destinato a impegnare fattivamente il governatore per una maggiore attenzione alle criticità idrogeologiche del comprensorio lepino e ausono.
Nell'ordine del giorno, in particolare, Tripodi ha ricordato come il fiume Amaseno - dopo la sua nascita nei territori a cavallo fra l'omonimo paese e quello di Castro dei Volsci, in Ciociaria - attraversi gran parte del territorio lepino e ausono, prima di arrivare nell'Agro Pontino nei pressi di Fossanova: in più punti, nel corso del tempo, l'Amaseno è esondato, creando non pochi danni. Le problematiche maggiori, stando a quanto si evince dall'ordine del giorno della Lega, riguardano la strada provinciale Guglietta Vallefratta, tra i territori di Amaseno, Pisterzo e Prossedi: è qui che l'Amaseno esonda più spesso «con gravi disagi per gli abitanti e gli automobilisti - spiega Tripodi -, tanto che viene limitata o vietata la circolazione dei mezzi».
Lo stesso Amaseno e i suoi affluenti, poi, nel tempo sono esondati anche nella zona del Frasso, a Sonnino.
E i problemi, di recente, sono stati estesi anche ai canali Portatore e Linea fino all'ingresso di Terracina, all'altezza delle zone "Le Mole" e "Il Colle", lungo l'Appia: «Da un lato - illustra ancora Tripodi - c'è stato il cedimento con il conseguente abbassamento del livello stradale e dall'altro sono presenti degli interventi tampone sugli argini che potrebbero cedere da un momento all'altro».
Ora, dunque, la "palla" passa alla Giunta regionale, che dovrà trovare le risorse per rinforzare gli argini di questi tre importanti fiumi del territorio pontino.