Sarà per quella sua indole da mediatore o per ciò che gli è rimasto dell'essere stato capo di gabinetto al Comune di Latina ma adesso Giacomo Mignano, nella sua veste di commissario del Consiglio dell'Ordine degli avvocati, sfodera tutta l'energia zen che possiede per dire ai suoi colleghi di «ammorbidire i toni» in un momento così delicato per la categoria a Latina. L'appello arriva a poche ore dalle polemiche su una foto che lo ritrae presso l'Unione regionale dei Consigli degli Ordini forensi del Lazio, dove era andato con l'ex Presidente Giovanni Lauretti per un formale passaggio di consegne. «Ricordo a tutti noi che prima di tutto siamo colleghi e siamo professionisti. - dice - Difendiamo il prestigio della categoria a cominciare dallo stile e dal bon ton professionale che non può scadere nel gossip da social perché noi siamo il Foro di Latina, con un suo credit storico di immagine e di professionalità, lo ricordo a me stesso e a tutti i colleghi. In Italia è stato celebrato un solo processo davanti alla Corte Costituzionale e il collegio di difesa dei Ministri era composto da due avvocati di Latina, ossia Michele Pierro e Giorgio Zeppieri. Onoriamo loro, proseguiamo sul loro stesso percorso». Così, l'avvocato chiamato a traghettare l'Ordine fino a nuove elezioni è «costretto» a richiamare l'attenzione degli iscritti sul valore della colleganza e sul ruolo anche sociale dell'avvocato.